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di WANDA CHERUBINI
VITERBO- La sovrintendente Margherita Eicherg è stata a Viterbo in visita alle strutture termali. Ad accoglierla l’assessore comunale Enrico Maria Contardo insieme all’assessore Laura Allegrini, al sindaco Giovanni Arena e il direttore di miniera Giuseppe Pagano. Presenti anche l’architetto Fabrizio Proversi del progetto Federterme, presentato al Comune per il rilancio dell’ex terme Inps, .La visita si è svolta secondo il seguente programma: alle ore 10 Bullicame e piscine Carletti, alle ore 11 Ex terme Inps e Terme dei papi, alle ore 15 Bagnaccio e Bacucco ed, infine, alle ore 16 Paliano e Masse San Sisto. Particolarmente significativa la visita all’interno dell‘ex stabilimento termale Inps, chiuso da oltre venti anni e lasciato nella totale incuria con calcinacci, vetri e tubature rotte e fuori il giardino trasformato in una foresta con rovi e sterpaglie varie. Una visita all’esterno del parco e delle piscine dei fanghi e poi all’interno hanno fatto ben capire alla sovrintendente Eicherg le
potenzialità della struttura e quanto si debba al tempo stesso fare, anche in termini di investimenti economici, per recuperare l’intera area e lo stabilimento.Il direttore Giuseppe Pagano ha spiegato ai presenti come tra le due palazzine presenti nell’area vi era un sistema di ricircolo dei fanghi che venivano trasferiti nelle vasche e ciò era una ricchezza incredibile, visto che i fanghi erano sempre disponibili, in quanto si potevano così rigenerare di continuo.
“E’ tutto interessantissimo – ha detto la Sovrintendente– E’ un sistema di potenzialità infinite. Basterebbe un buon paesaggistica”. Ma il sindaco Arena le ha risposto: “La dottoressa vorrebbe fare il paradiso però con la bacchetta magica”. La soprintendente ha replicato al primo cittadino:”Ci sono anche operatori economici non eccessivamente attrezzati dal punto vista della capacità finanziaria che gestiscono queste tipo di strutture”.La visita si è poi spostata alle vasche dei fanghi, piene di melma e zanzare, ma almeno è stata preservata una specie animale: il rospo smeraldino, anche se stamani ha preferito non farsi vedere dai presenti.

L’architetto Fabrizio Properzi ha accennato ad alcune caratteristiche del progetto Federterme presentato al Comune. “Si parla più che di progetto di uno studio preliminare – ha precisato – per capire quale sia l’equilibrio migliore tale da garantire un equilibrio economico del sostentamento dell’immobile. L’edificio ha una sua dignità che vogliamo valorizzare con il progetto e quindi la parte storica dell’edificio sarà mantenuta nella sua interezza. I fabbricati che non hanno alcun tipo di qualità verranno trasformati in una soluzione più moderna e più economicamente sostenibile. Il problema è che servono un sacco di soldi. (32 milioni di euro, ndr). Parliamo di investimenti. Noi abbiamo presentato due azioni: la prima è quella sul fabbricato e la seconda per far sì che i benefici di questo immobile vengano riversati su tutto il comparto viterbese. Quindi noi proponiamo due strumenti, uno per l’edifico e uno per la struttura termale di tutto il territorio”. Tutto parte ovviamente dalla disponibilità dell’acqua termale. “E’ chiaro – prosegue l’architetto – che devono essere realizzate le condizioni affinché sia garantita la qualità del sistema termale nel suo complesso. Le potenzialità del territorio sono tante ed oggi la competitività è tra territori, non tra privati. Il parco esterno lo vogliamo mantenere, valorizzare ed anche ampliare. Qui c’è un sistema territoriale diffuso sul territorio e partendo dalle ex Terme Inps si potrà costruire un sistema diffuso termale. E’ più facile arrivare ad un obiettivo se uno amplia il paniere. Quando si fa un’operazione del genere è per tutta la città, per di più, se la porti a un quadrante ampio che riguarda tutte le zone termali”. Un esempio è la mancanza sul territorio di collegamenti con la ciclovia tirrenica ed appenninica. “Fare in modo che la ciclovia tirrenica sia collegata con la appenninica passando per Viterbo è già una cosa positiva per tutto il territorio, al di là poi se la gente vada o meno alle terme”.

L’assessore Contardo, dopo la visita alle ex Terme Inps ha spiegato lo stato dell’arte del termalismo viterbese. “La Federterme ha presentato questa mattina il progetto in Comune. C’era anche un altro progetto del 2015, di un gruppo imprenditoriale, che è venuto da me un mese fa e lo voleva riproporre come project financing e poi c’è un terzo gruppo che a giorni presenterà il proprio project financing sempre per le Terme Inps. Valuteremo il tutto in Comune”. Sulla tempistica Contardo pensa che passerà almeno una mesata. “Se vengono anche investitori privati noi li prendiamo in considerazione – ha precisato – Anche sul progetto di Federterme bisogna trovare la maniera per il finanziamento, visto che parliamo di 32 milioni di euro, ed anche per questo progetto, quindi, credo che bisognerà fare un project financing per trovare chi investe”.

E la vicina Terme dei Papi cosa dice? “Non ha grossi problemi – risponde Contardo – visto che tutti i progetti prevedono esclusivamente il discorso alberghiero e delle spa e non quello sanitario, che, quindi, resta della Terme dei Papi e non c’è, pertanto, conflittualità”. Resta però il problema di avere l’acqua termale per le ex Terme Inps… “Abbiamo chiesto all’Arpa Lazio la verifica dei pozzi all’interno, ovvero quelli del Giuliola e dell’Uliveto ed abbiamo chiesto alla Regione lazio la concessione delle Zitelle. L’idea è quella di chiudere il pozzo delle Zitelle, dove si perdono 15 litri al secondo da 50 anni. Se poi non si riesce ad avere acqua con il Giuliola e l’Uliveto, allora metteremo a disposizione le Zitelle per l’acqua da fornire alle ex terme Inps, tramite una conduttura di soli 800 metri”.

Invece per il Bullicame? “All’interno del piano di opere pubbliche c’è la possibilità di chiedere un mutuo per 120 mila euro. Io ho messo 20 mila euro per la progettazione. Faremo una serie di progettazioni sul Bulicame, che è area a verde pubblico: realizzeremo un parcheggio, faremo l’illuminazione, posizioneremo la videosorveglianza e sistemeremo anche alcune vasche. Vorremo anche chiudere la strada per impedire problemi che di solito ci sono la sera in quell’area”.

E per le piscine Carletti? “Vorremo fare un intervento analogo anche se la spesa è molta di più, visto che qui parliamo di un’area di 6 ettari e mezzo, che vorremmo recintare, impedendone così l’accesso nelle ore notturne. Anche qui faremo l’illuminazione. Il problema è che dal ’74 l’area è agricola e nessuno ha pensato di fare una variante al piano regolatore per farla diventare area termale al verde pubblico. Ho già scritto all’Urbanistica e vediamo ora come intervenire e che tempi ha la variante al piano regolatore”.
Infine, il pozzo Sant’Albino. “Oggi è stata nominata la commissione per l’apertura delle offerte del pozzo sant’Albino. Riguarda una sola domanda, che è quella della Gestervit. Siamo d’accordo con loro che procederanno alla chiusura del pozzo San Valentino e questo dovrebbe consentire al Bullicame di avere un aumento della portata d’acqua. Vedremo se ci sarà anche la possibilità di far funzionare alcune delle canaline che fino a qualche anno fa funzionavano bene e che ora sono asciutte”.