Una terribile tragedia si è verificata nella periferia di San Benedetto dei Marsi, nell’Abruzzo, dove l’orsa Amarena è stata uccisa ieri a colpi di fucile da un uomo di 56 anni. La Procura di Avezzano ha aperto un fascicolo contro l’uomo, che rischia fino a 2 anni di reclusione per il reato di crudeltà verso gli animali.

L’aggressore, che era in possesso legittimo di armi da fuoco, ha visto sequestrare tutte le sue armi e il bossolo esploso. Ha affermato di aver sparato per paura, ma che non aveva intenzione di uccidere l’animale, definendo l’atto impulsivo e istintivo.

La morte di Amarena rappresenta una grave perdita per la popolazione di orsi marsicani, che conta solo una sessantina di esemplari. Nonostante avesse causato danni alle attività agricole e zootecniche, il Parco aveva sempre indennizzato tali danni. L’orsa non aveva mai rappresentato una minaccia per gli esseri umani.

Attualmente, oltre 100 uomini tra carabinieri e forestali, con l’ausilio di droni, sono impegnati nella ricerca dei due cuccioli dell’orsa, che sono rimasti orfani a causa dell’uccisione della madre. Il ministro dell’ambiente, Gilberto Pichetto, ha commentato l’accaduto definendolo grave e chiedendo il massimo coordinamento tra le istituzioni coinvolte.

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha condannato l’atto, definendolo incomprensibile e annunciando che la regione si costituirà parte civile contro l’aggressore per tutelare l’immagine e l’onorabilità della comunità. Marsilio ha invitato le comunità locali e i turisti a rispettare le norme per consentire agli animali di vivere indisturbati nel loro habitat.

La morte di Amarena ha scosso la comunità di Villalago, che aveva accolto e protetto l’orsa e i suoi cuccioli nel corso degli anni. La comunità condanna il gesto come vile e inaccettabile.