Il comandante delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, ha recentemente rilasciato dichiarazioni che mettono in luce le sfide affrontate dall’Ucraina nel conflitto con la Russia. Zaluzhny ha ammesso che la situazione sul terreno non ha prodotto i risultati sperati, riconoscendo che la guerra si sta trasformando in uno scontro di posizione e di logoramento. Questo rappresenta una svolta significativa, in quanto l’Ucraina aveva inizialmente intrapreso un’offensiva all’inizio di giugno con l’obiettivo di riconquistare i territori occupati dalla Russia.

L’articolo sottolinea che questa ammissione segue di pochi giorni un articolo di Time in cui collaboratori del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ammettono che le ostilità sono diventate sempre più difficili da sostenere e che Zelensky sembra essere l’unico a credere03 in una vittoria militare sul campo.

Anche se il Cremlino afferma che il conflitto non è in stallo e che la Russia continua la sua operazione militare speciale, i risultati di un sondaggio indipendente indicano che la maggioranza dei russi desidera una soluzione negoziata al conflitto. Il 55% dei russi ha espresso questa preferenza a ottobre, in aumento rispetto al 51% del mese precedente. Questo suggerisce che la “stanchezza” riscontrata dalla premier italiana Giorgia Meloni nella telefonata con i comici russi Vovan-Lexus è diffusa anche tra le parti coinvolte nel conflitto.

Il generale Zaluzhny ha ribadito la necessità di ulteriori risorse per le forze armate ucraine, in particolare per le forze aeree e la guerra elettronica. Tuttavia, ha anche riconosciuto le sfide legate alla limitata capacità di addestrare riserve sul territorio ucraino e alla diffidenza di alcuni cittadini a partecipare al conflitto.

Mentre il confronto armato prosegue, alcune voci propongono un possibile compromesso. Oleksi Arestovich, ex consigliere dell’ufficio di presidenza ucraino, ha annunciato la sua candidatura alla presidenza, sottolineando la necessità di trattative e suggerendo l’ingresso dell’Ucraina nella NATO in cambio della rinuncia a riconquistare militarmente i territori occupati dai russi.

La situazione rimane complessa, con le armi che continuano a parlare, mentre l’Ucraina affronta un dilemma tra la ricerca di una soluzione pacifica e la necessità di proteggere la sua sovranità.