Sempre più a rischio la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il nuovo segnale di allarme è arrivato quando l’impianto si è disconnesso dalla rete elettrica ucraina, per la prima volta in 40 anni di attività. Il collegamento, dopo alcune ore, è stato ripristinato, ma gli esperti temono che di questo passo la sicurezza del sito possa venire compromessa. Zaporizhzhia è “totalmente scollegata”, ha annunciato Energoatom nel corso della giornata, spiegando che i “due reattori in funzione sono stati disconnessi dalla rete”. L’ente nazionale per l’energia di Kiev ha puntato il dito sulle “azioni degli invasori”, i cui ripetuti attacchi hanno provocato degli incendi che hanno fatto saltare per due volte l’ultima linea di comunicazione con la rete. Altre tre linee di comunicazione erano state precedentemente danneggiate sempre dai russi. Dopo le operazioni di manutenzione, Energoatom ha fatto sapere che la linea elettrica era stata ripristinata. Ma la versione dell’incidente da parte dei filo-russi è diversa. Secondo loro il problema della disconnessione, in seguito risolto, è stato provocato dai “massicci bombardamenti ucraini” che hanno lasciato per diverse ore al buio gran parte delle regioni sotto controllo russo nelle province di Zaporizhzhia e Kherson. A preoccupare maggiormente sono i meccanismi di sicurezza che potrebbero saltare se l’impianto perdesse tutta la sua potenza. Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato: “La Russia ha portato l’Ucraina e il resto d’Europa sull’orlo di un disastro nucleare. L’Ucraina sta facendo tutto il possibile per evitare una catastrofe nella centrale di Zaporizhzhia”.