La premier Giorgia Meloni ha confermato il suo impegno nei confronti dell’Ucraina, rispondendo ad un tweet del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con il quale ha avuto un colloquio telefonico nelle scorse ore. Durante la conversazione, i due leader hanno parlato della necessità di perseguire una pace giusta e duratura e hanno discusso della situazione generale nella difesa contro l’aggressione russa.
Il presidente ucraino ha anche ringraziato la premier Meloni per i suoi principi e la sua determinazione, affermando che la forza europea si avverte nelle sue parole e nelle sue azioni in difesa della libertà. Inoltre, ha espresso il suo apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina, prevista per il 26 aprile, considerata un’importante occasione per rafforzare i rapporti tra le imprese italiane e l’Ucraina.
La telefonata è stata preceduta dalla visita della premier Meloni a Kiev del 21 febbraio scorso e dall’intervento nel Parlamento italiano del 21 marzo scorso alla vigilia del Consiglio europeo. In entrambe le occasioni, la premier ha espresso la sua solidarietà all’Ucraina e la sua determinazione a sostenere l’integrità territoriale del paese in difesa della libertà e della democrazia.
La situazione in Ucraina rimane critica, con la Russia che continua ad esercitare pressione sul territorio ucraino, compreso l’annessione della Crimea nel 2014. L’Italia e l’Unione Europea hanno espresso la loro solidarietà all’Ucraina e hanno adottato sanzioni contro la Russia per la sua aggressione. Inoltre, l’Unione Europea ha sostenuto l’Ucraina con finanziamenti e assistenza tecnica per promuovere le riforme democratiche e l’economia del paese.
La telefonata tra la premier Meloni e il presidente Zelensky rappresenta un ulteriore segnale della solidarietà dell’Italia nei confronti dell’Ucraina e della determinazione a perseguire una pace giusta e duratura nella regione. La Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina rappresenta un’importante occasione per rafforzare i rapporti tra i due paesi e sostenere la ricostruzione economica del paese dopo anni di conflitto e instabilità.