Suonano le sirene in tutta l’Ucraina, anche in quell’ovest finora considerato relativamente al sicuro dall’avanzata della Russia. Mentre Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, l’esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson dove solo poche ora fa il consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l’indipendenza per creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Maksym Kozytskyy ha confermato che la Russia ha lanciato 30 razzi contro il complesso che si trova a circa 25 km dal confine con la Polonia, mentre le prime informazioni parlavano di 8 missili. “Questo è un nuovo attacco terroristico alla pace e alla sicurezza vicino al confine con Ue e Nato”, afferma su Twitter il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov, precisando che nel Centro colpito “lavorano istruttori stranieri”. Poi il ministro aggiunge che “informazioni sulle vittime sono in corso di accertamento. Serve agire per mettere fine a tutto questo. Chiudete i cieli!”.
Le forze armate russe hanno anche colpito la base aerea di Ivano-Frankivsk (nella parte occidentale del Paese). Le forze russe stanno tentando di circondare quelle ucraine nell’est del Paese avanzando dalla direzione di Kharkiv e Mariupol. Lo ha detto stamane il ministero della Difesa britannico. La Russia sta cercando di creare nuove “pseudo-repubbliche” in Ucraina per spezzare il Paese. A lanciare l’avvertimento è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video nella notte, secondo quanto riportano i media internazionali.