Ieri mattina un missile russo ha colpito un edificio residenziale di nove piani a Uman, nella regione di Cherkasy, nell’Ucraina centrale. L’attacco ha provocato la morte di tre civili e il ferimento di altri otto, secondo il capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak citato dai media del Paese. Tuttavia, il numero dei morti è salito a 23, di cui 4 bambini, come reso noto dalle autorità locali.
La sindaca di Uman, Iryna Pletnyova, ha dichiarato all’ANSA, sul luogo dell’attacco, che “oggi è un giorno di tristezza per noi. Ma come parte dell’identità ucraina di sopravvivere e superare le difficoltà, sono certo che la città si riprenderà. Lo dimostrano già i tanti volontari che aiutano qui”.
L’Ucraina si trova da diversi anni in una situazione di tensione con la Russia, che ha annesso la Crimea nel 2014 e appoggiato separatisti filorussi nell’est del Paese. Inoltre, il conflitto tra i due Paesi si è intensificato negli ultimi mesi a causa dell’aumento delle truppe russe al confine ucraino.
La sindaca di Uman ha sottolineato che “c’è la guerra nel nostro Paese e un attacco tutti i giorni, dobbiamo essere pronti. Ma come la maggior parte degli ucraini, molti cittadini non seguono gli allarmi”. Ha inoltre spiegato che “sin dai primi minuti abbiamo organizzato tutti i servizi sotto la nostra responsabilità, dopo 20 minuti tutti i soccorritori erano qui e abbiamo dato aiuto”.
La comunità internazionale ha espresso la propria solidarietà all’Ucraina in seguito all’attacco. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha convocato una riunione d’emergenza per discutere della situazione.
L’attacco di questa mattina rappresenta un ulteriore episodio della situazione di tensione tra Ucraina e Russia che continua a provocare vittime tra i civili.