di WANDA CHERUBINI-
ROMA- Si è svolta questo pomeriggio, presso la sala della parrocchia di San Lorenzo in Lucina a Roma, l’Assemblea regionale Ucsi Lazio per un momento di incontro e di riflessione e per il rinnovo del Consiglio direttivo, giunto alla sua naturale scadenza. Era presente anche il Presidente dell’UCSI Nazionale, Vincenzo Varagona.
Saverio Simonelli, presidente regionale Ucsi uscente, ha evidenziato come siano stati 4 anni difficili, ma come l’Ucsi regionale abbia portato avanti anche tanti eventi, come quello sull’emergenza terremoto, col vescovo a Rieti ed un ultimo sulla ludopatia. Nota dolente i crediti formativi riconosciuti dall’ordine dei giornalisti di Roma: “Abbiamo provato ad avere crediti – ha ricordato- qualche volta ci siamo riusciti, altre no”. E proprio su questo punto è stata evidenziata la necessità di fare dell’Ucsi ente formatore per la formazione continua dei giornalisti. Simonelli ha poi detto come rispetto a 4 anni fa il panorama sia più critico per la professione, con la presenza di influencer e anche di Chat gpt: “E’ difficile andare in concorrenza con un’intelligenza artificiale” – ha evidenziato. La parola è, quindi, andata a Vincenzo Varagona, presidente Ucsi nazionale, che ha affermato: “E’ una gioia essere qui con voi oggi. Che cosa è l’Ucsi? Noi lo diamo per scontato. Sull’Ucsi si può dire tanto. La nostra funzione essenziale è quella di restituire un minimo di speranza ad un giornalismo che oggi sembra finito, riconquistando la fiducia e la credibilità verso il pubblico. Sono ancora convinto che vi sia questa necessità”. Ha, quindi, evidenziato la criticità nella comunicazione, lavorando l’Ucsi in ambito ecclesiale, ma avendo difficoltà a farsi conoscere poi fuori da questo contesto. Ha poi ricordato la nascita di Desk, la rivista dell’Unione cattolica stampa italiana e come occorra fare rete, essere uniti, riuscendo a mettere in sintonia altri soggetti che stanno lavorando sull’etica e su un giornalismo costruttivo per arrivare a soluzioni pratiche. “Sogno di mettere insieme giovani giornalisti per creare testate online – ha proseguito Varagona – Bisogna essere attrattivi per tanti giovani. L’Ucsi ha un grande ruolo, viene riconosciuta dall’ ordine e dal sindacato. E’ un bel momento. Ringrazio Saverio per avere mantenuto in vita l’Ucsi Lazio ed a chi prenderà le redini chiedo motivazione, passione e una certa fantasia creativa. C’è anche un grosso problema di natura economico-finanziaria: diminuiranno le risorse, ma questo è anche un grandissimo stimolo perché ci permette di attivarci con progetti ed idee sostenibili dal punto di vista economico- finanziario”.
Saverio Simonelli ha quindi ringraziato l’Ucsi Viterbo, che con i suoi 31 soci e la nuova presidente provinciale Wanda Cherubini ha contribuito a far conoscere l’associazione sul territorio. Ed ha poi evidenziato: “E’ difficile nel nostro mondo fare rete, ma dobbiamo sforzarci come nucleo pensante per fare vedere una realtà un pochino più profonda. Non stiamo coltivando la nostra realtà come un orticello, ma siamo una riserva indiana. Bisogna abbattere questi steccati”.
E’ stata poi la volta di don Stefano, che ha ricordato il significato dell’Ucsi: “Ucsi significa in primis unione, quindi unità, sinodalità, apertura, vedere la società come comunità e richiede collegialità, soprattutto al direttivo. Bisogna ripartire dalla parola unione. Poi l’Ucsi è cattolica, significa la nostra lettura del mondo, il nostro discernimento. Abbiamo poi la parola stampa, che è il nostro servizio, dare informazione libera, matura, nella verità e, infine, italiana che significa una storia, una memoria e l’Ucsi è storica. Abbiamo la missione di formazione di oggi e domani. Chiediamo a San Francesco di Sales di accompagnarci a dialogare con tutti, il cuore parla al cuore. Grazie a Saverio ed al direttivo precedente. E’ bello partire con il nuovo direttivo. Una rinascita per ripartire tutti insieme”. Si è, quindi, parlato della tesoreria, che è in attivo di 6 mila euro e della situazione dell’andamento degli iscritti, che è passata da 100 soci nel 2018 per registrare una flessione, contandone 55 nel 2022, con il gruppo di Viterbo che è la maggioranza. Si è, quindi, proceduto alla nomina del nuovo direttivo, che ha visto la candidatura di 7 iscritti. Dato che per regolamento il direttivo può essere composto da un minimo di 5 ad un massimo di 9 persone, si è proceduto alla nomina diretta dei sette candidati senza procedere alla votazione, non essendoci stato nessun parere contrario in merito. E’ stato così nominato Maurizio Di Schino nuovo presidente Ucsi regionale e, per Viterbo, Stefano Stefanini, responsabile per i rapporti con territorio, istituzioni e diocesi. Gli altri membri del nuovo direttivo sono Giulia Pigliucci, Alberto Colaiacomo, segretario, Rosella Avella, tesoriere, Francesco Spagnolo, ed Ermanno Giuca.