L’Unione Europea e l’Italia si trovano di fronte a una scadenza cruciale, con poco più di un mese per sbloccare la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questo piano, tra i più consistenti presentati dagli Stati membri, è cruciale per dare nuovo slancio all’attuazione del Recovery Plan, che ha già raggiunto il suo ‘midterm’.

Il Ministro per gli Affari UE, il Sud, la Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, insieme alla task force della Commissione, dovrebbero fare il punto sulla situazione del nuovo Piano presentato ad agosto. Nonostante siano trascorsi quattro mesi, il via libera da Palazzo Berlaymont non è ancora giunto, indicando possibili criticità, simili a quelle riscontrate nella terza rata.

Il tempo è ora un fattore critico, poiché entro la fine dell’anno Bruxelles deve completare la valutazione di tutti i piani modificati inclusi nel capitolo RepowerEU. Attualmente, ci sono due dossier legati al Pnrr in discussione tra l’UE e il governo italiano. Il primo riguarda la richiesta della quarta rata da parte di Roma, su cui c’è un cauto ottimismo. Il secondo riguarda la revisione completa del Piano, coinvolgendo 144 obiettivi e tappe del vecchio Pnrr guidato da Draghi. Per evitare un impasse, potrebbero essere apportate ulteriori modifiche nel processo di revisione.

Fitto si muove con cautela, cercando un equilibrio tra il percorso indicato nella bozza del Piano di agosto e le pressioni provenienti da enti locali, parti sociali e alleati. Ad esempio, la discussione sul Terzo Valico ha generato tensioni con Matteo Salvini e la Regione Liguria. Nonostante le sfide, la collaborazione tra Roma e Bruxelles sembra procedere in un clima relativamente positivo, anche se la scadenza imminente aggiunge un ulteriore livello di complessità alla situazione.