Il voto sullo stop alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a benzina o diesel dal 2035 è stato rinviato a data da destinarsi. Non è così entrato nell’agenda dei lavori della riunione dei rappresentanti permanenti aggiunti dei 27.
A comunciarlo la presidenza svedese. Oltre al no dell’Italia e alle posizioni di fatto contrarie di Polonia e Bulgaria (sebbene Sofia a novembre si sia astenuta), ha pesato la posizione della Germania. Il punto è stato stralciato anche dal Consiglio Ue dei ministri dell’educazione, che il 7 marzo era chiamato alla mera ratifica formale dell’accordo.