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L’Unione Europea cerca di ridurre la tensione con Roma, ma insiste sul tema dei controlli sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come previsto dalle norme del Recovery Fund. Nel frattempo, il governo italiano mantiene la sua posizione sugli emendamenti al decreto Pa, dopo aver chiarito ampiamente la propria posizione. Questa situazione viene interpretata come una sorta di tregua, anche grazie al tono meno conflittuale utilizzato da Bruxelles. Lunedì il governo chiederà alla Camera dei Deputati una votazione in aula con la fiducia sulla misura. Palazzo Chigi spiega di non avere altro da aggiungere: l’ottavo documento diffuso in risposta alle valutazioni di Bruxelles delinea la posizione di Roma sul PNRR e sulla questione della Corte dei Conti. La Commissione cerca quindi di calmare le acque riguardo al PNRR, ma non cambia la sua posizione sul tema dei controlli. “Sono in corso scambi costruttivi” con l’Italia e “le autorità italiane forniscono ulteriori informazioni quando necessario”, afferma un portavoce interpellato sullo stato delle trattative con Roma per lo sblocco della terza rata e le modifiche al piano italiano. “Come regola generale, non commentiamo i disegni di atti legislativi” nazionali, aggiunge il portavoce in riferimento alla Corte dei Conti, ma sottolinea che il regolamento sul Recovery Fund richiede un quadro di controllo adatto e proporzionato al suo carattere unico come programma di spesa dell’UE. Le parole soddisfano il ministro Raffaele Fitto, che commenta: “Questa precisazione risolve la questione”. Anche Fratelli d’Italia ostenta calma: “Probabilmente l’UE è stata ingannata da una polemica inutile innescata da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle”, afferma il capogruppo Tommaso Foti. “Qualcuno in Europa – aggiunge – ha frainteso all’inizio, ma poi c’è stata una precisazione: hanno fatto un passo indietro perché si sono resi conto che la nostra reazione è stata semplice, considerando che quella norma era in vigore e non è mai stata contestata”. Nel frattempo, in Italia, il ruolo della Corte dei Conti rimane al centro del dibattito. Il Movimento 5 Stelle non ha dubbi: “Un governo senza scrupoli e arrogante supera contemporaneamente il controllo della Corte dei Conti e quello del Parlamento”, protesta Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S alla Camera. Anche il Partito Democratico critica duramente: “Sul PNRR il governo ha un’unica ossessione: controllare tutto a Palazzo Chigi e evitare i controlli da parte di altri, come la Corte dei Conti”. Italia Viva, invece, appoggia la linea del centrodestra: Luciano Nobili, concordando con il costituzionalista Sabino Cassese, osserva che “sul limite al controllo preventivo della Corte dei Conti il governo ha fatto bene”.