Il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al Tg3, ha detto in merito al vaiolo delle scimmie: “Abbiamo attivato la nostra rete di sorveglianza sia a livello europeo sia a livello nazionale. Abbiamo un numero limitato di casi: bisogna tenere alta l’attenzione ma senza allarmismi. E’ una vicenda totalmente diversa rispetto a quella che abbiamo vissuto col Covid”.
Il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia, durante un incontro nella sede della stampa estera, a Roma. ha riferito:”Bisogna superare il concetto di quarantena, per il vaiolo delle scimmie non serve. Deve essere isolato solamente chi è malato: bisogna andare avanti con l’innovazione, la nostra sanità deve essere capace di andare avanti, altrimenti è il Medioevo”. Intanto in Italia sono circa 10 i casi di persone infettate dal Vaiolo scimmie. “Quelli che stiamo osservando direttamente allo Spallanzani sono 6. La buona notizia è che, soprattutto i primi, già stanno guarendo” – ha riferito Vaia. Con il vaiolo delle scimmie “il contagio avviene per contatto strettissimo, anche per via sessuale, ma non esclusivamente. E assolutamente non è tipico di certe abitudini sessuali: si trasmette con i fluidi e i liquidi biologici. Ha fatto bene l’Oms a precisare per dare un’informazione corretta. Non c’è esigenza di corsa al vaccino: fenomeno contenuto e di lieve entità. La letalità è veramente bassa e legata a problemi principalmente immunitari, come avviene però anche con altre malattie, compresa l’influenza”.