6ea9e511b103f4b789f220d0330062f6Un film d’animazione pieno di tutto, stili diversi, colori, scene di nudo, sensualità, melò, noir e sentimentalismo alla Wong Kar Wai. Si tratta di ‘No.7 Cherry Lane’ del regista cinese Yonfan, che racconta del triangolo amoroso tra uno studente universitario troppo affascinante, Ziming, una madre single molto bella, Mr Yu, e la giovane figlia di quest’ultima, altrettanto bella, di nome Meiling. E questo sullo sfondo della Hong Kong del 1967 dilaniata da rivolte politiche.

Il film in concorso al Festival di Venezia è con un’animazione old style, minimalista, mettendo in scena tanti gatti, personaggi grotteschi – è il caso una vecchia concubina con maggiordomo simil dracula – e stili diversi di disegno.

Un modo voluto di spiazzare continuamente lo spettatore, mentre ad avere continuità è la sola storia d’amore, lenta e inesorabile, tra questo giovane ragazzo che da lezioni d’inglese alla figlia di Mr Yu, innamorandosi prima dell’una e poi dell’altra. ‘No.7 Cherry Lane’ è poi pieno di citazioni cinematografiche ed è in qualche modo un film sul cinema. Non a caso la storia d’amore tra i due nasce, tra mille timidezze, in una sala cinematografica.

Ma passione predominante del ragazzo resta Proust con la sua opera ‘Alla ricerca del tempo perduto’. “È una storia di amore e disperazione con ingredienti contraddittori: alto e basso, vizio e virtù, guerra e pace, bellezza e bestialità, spirituale e fisico” spiega il regista del film, pieno di scene molto sensuali. È vero, riconosce Yonfan, divenuto celebre come fotografo e regista di film sensuali, “in questo film ho fatto quello che si fa spesso nella cucina cinese. Si mettono insieme tutti gli elementi che hai in casa sperando di fare un buon piatto”.