Zingaretti cancella i Punti di primo intervento.Li sostituisce con punti di assistenza primaria, che hanno mostrato tutta la loro debolezza nel caso di Anagni, operativi solo nelle ore diurne. Decreto punitivo per il Pontino, dove i presidi sono sette. Stando al piano di riorganizzazione 2019 – 2021, infatti, solo Ladispoli potrà contare su un punto di erogazione di assistenza primaria attivo h24, i cui servizi sono un’incognita, mentre Palombara Sabina, Magliano Sabina, Ronciglione, Montefiascone, Cori, Cisterna di Latina, Gaeta, Minturno, Priverno, Sabaudia e Sezze dovranno accontentarsi di un’apertura diurna. Il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Angelo Tripodi, ha inviato una richiesta di audizione urgente in commissione sanità alla presenza di Zingaretti, dell’assessore D’Amato, dei direttori generali delle Asl competenti e delle amministrazioni comunali coinvolte.
”La forbice di Nicola Zingaretti taglia i Punti di primo intervento, ben 12 e non undici come riportato nell’atto, colpendo i cittadini del Lazio e, in particolare, della provincia di Latina. Per non parlare del caos generato – spiega Tripodi – con il Presidio ambulatoriale territoriale (Pat) ad Anagni per un’utenza di 80mila persone. In sostanza arriva un altro taglio ai servizi, nonostante il Consiglio regionale abbia approvato sia ordini del giorno sia mozioni affinché Zingaretti salvasse i Ppi”.
I sindaci della provincia di Latina incontrano l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato. L’appuntamento è fissato per il 5 settembre.“Grazie ai sacrifici del personale e degli utenti, agli sforzi e alle politiche degli ultimi anni la Regione Lazio è ora nelle condizioni di aprire una fase nuova di investimenti sulle strutture sanitarie e sul personale. Soprattutto – spiega il consigliere regionale del Pd, Salvatore La Penna -nel nostro territorio, che più di altri ha sofferto le politiche di contenimento degli anni del commissariamento, con la chiusura di importanti strutture ospedaliere durante la giunta Polverini e con una quota capitaria per cittadino inferiore a quella delle altre Asl e che va assolutamente riallineata”. L’obiettivo è di stabilire, in via definitiva, prima di dicembre 2019, una programmazione progettuale ed economico-finanziaria che si alimenti della collaborazione fra amministrazioni comunali, Asl e Regione e che abbia come fine il potenziamento dell’offerta sociosanitaria territoriale in termini di strutture, servizi, strumenti diagnostici, a partire dai Punti di primo intervento.“Si tratta di presidi importanti – continua La Penna – in una provincia con una conformazione geomorfologica ed infrastrutturale che rende lunghi i tempi di spostamento e con comuni costieri ad alta vocazione turistica e flussi demografici variabili. Abbiamo colto come primi importanti segnali l’apertura della Casa della Salute nella struttura di Madonna delle Grazie a Priverno e la programmazione, alla quale deve seguire un capacità di realizzazione rapida, di interventi simili a Minturno ed a Sabaudia”.Interventi analoghi si auspicano anche in altre realtà, Cori e le realtà urbane dell’area nord della provincia e completare i moduli delle Case della salute già istituite come Sezze e Priverno.