VITERBO- “Crediamo che una politica industriale sul territorio regionale non debba escludere nessuno ed è per questo che abbiamo deciso di presentare anche al territorio, agli amministratori e alle associazioni di categoria del Viterbese l’opportunità rappresentata dal Consorzio industriale unico del Lazio che oggi è uno strumento politico ed economico molto diverso da quello del passato, che era legato alla perimetrazione della Cassa del Mezzogiorno”. Con queste parole il presidente della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, Domenico Merlani, ha aperto oggi l’incontro promosso presso la sede di Viterbo dell’Ente camerale per valutare insieme ai rappresentanti di Regione Lazio, Consorzio industriale, associazioni di categoria, Provincia di Viterbo e Comuni del territorio la possibilità di aderire al Consorzio industriale unico regionale, che attualmente non ricomprende alcuna area della Tuscia. Uno strumento che, come illustrato sia dal presidente del Consorzio Industriale del Lazio, Francesco De Angelis, sia dal componente del Consiglio di amministrazione, Maurizio Tarquini, sia dal vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, oltre che dal consigliere regionale Enrico Panunzi, è attualmente il consorzio industriale più grande d’Italia, che può contare su un’importante dotazione finanziaria in grado di generare positività sia a favore delle imprese che di tutto il territorio in termini di connessioni infrastrutturali e digitali, di servizi, fino ad investimenti sulla “bellezza”, un concetto per troppo tempo tenuto slegato da quello di industria. Tutto questo, come auspicato da Leodori, con l’ambizione di fare del Consorzio industriale del Lazio “il punto di accesso unico per chi vuole investire nella nostra regione”. A questo primo step di coinvolgimento degli attori territoriali, moderato dal segretario generale della Camera di Commercio di Rieti Viterbo, Francesco Monzillo, è intervenuto anche il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, che ha plaudito all’iniziativa camerale e auspicato una forte adesione al Consorzio da parte dei Comuni della Tuscia. Hanno inoltre portato il loro contributo alla discussione alcuni amministratori locali e dirigenti delle associazioni di categoria.