Un convento di clausura troppo social con le suore che dicono no a un ‘commissariamento’ e si oppongono al cambio della loro madre superiora, previsto da un decreto della Santa sede.
L’annuncio della sostituzione della madre superiora è arrivato il 13 febbraio, per decreto del dicastero vaticano per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita apostolica. Si tratta di un braccio di ferro nel monastero ‘Maria Tempio dello Spirito Santo’ a Pienza (Siena), che ospita 13 suore benedettine di clausura. Le monache sono arrivate a Pienza nel 2017, trasferite dall’Umbria per problemi di stabilità al loro monastero dopo il terremoto. A guidarle la madre superiora Diletta. Le sollecitazioni a un cambio alla guida del convento sarebbero legate ad alcune attività delle monache, segnalate mesi fa alla diocesi anche dal sindaco di Pienza Manolo Garosi: in particolare nel mirino sono i mercatini allestiti dalle monache, nei quali sarebbero stati messi in vendita candele, gadget, ma anche prodotti agroalimentari. Inoltre, pur in regime di clausura, le suore hanno anche realizzato una pagina Facebook del monastero, attraverso la quale hanno aperto a forme di ospitalità all’interno del convento. Per visionare l’operato delle monache nei mesi scorsi un delegato apostolico è stato inviato in Val d’Orcia. In una nota la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sottolinea che “continuerà a sostenere la presenza dell’istituzione religiosa. Ovviamente il tutto deve svolgersi in obbedienza alle leggi civili e alle disposizioni canoniche e nell’accoglienza delle disposizioni della Santa Sede”. La diocesi osserva poi che al momento “non risulta che sia stata data esecuzione alle disposizioni dei decreti della Santa Sede. Ci auguriamo che presto si possa trovare un accordo” e “in tale contesto si rende presente che non sono autorizzate in alcun modo raccolte di denaro da inviare a conti del monastero o intestati a persone fisiche”.