Nel suo primo intervento pubblico dopo i disordini che nei giorni scorsi hanno causato in Etiopia la morte di oltre 60 persone, il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha oggi ammonito che le violenze potrebbero ancora peggiorare. «La crisi che ci troviamo di fronte potrebbe diventare ancora più spaventosa e difficile, se gli etiopi non si uniranno per affrontarla insieme», ha affermato in un comunicato Abiy Ahmed, insignito l’11 ottobre scorso del Premio Nobel per la Pace, in particolare per la sua iniziativa mirata a risolvere il conflitto con la vicina Eritrea. Il primo ministro, citato dai media locali, ha inoltre affermato che i responsabili delle violenze «saranno portati davanti alla giustizia» e che il suo governo lavorerà per garantire il rispetto della legge. I disordini sono iniziati mercoledì, sfociando anche nel rogo di copie del libro pubblicato di recente dallo stesso primo ministro, ‘Medemer’. Gli scontri si sono svolti tra la polizia e i sostenitori dell’attivista e imprenditore dei media Jawar Mohamed, che ha denunciato i tentativi del governo di togliergli le guardie del corpo. Abiy Ahmed ha quindi ammonito che «c’è un tentativo di spostare la crisi su un piano religioso e e etnico