Per la Giornata dell’Europa, cinque Ambasciatori, rappresentanti di vertice delle istituzioni comunitarie e tanti Benemeriti della Repubblica iscritti all’Ancri giunti dall’Italia al seguito del presidente Tommaso Bove, sono intervenuti a Bruxelles per celebrare insieme l’anniversario della storica dichiarazione, considerata l’atto di nascita di quella che oggi è l’Unione europea, per una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee considerata l’atto di nascita di quella che oggi è l’Unione europea.
Il seminario è stato organizzato e moderato dal Generale della Guardia di Finanza, Commendatore OMRI Alessandro Butticé, già dirigente della Commissione Europea, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Belgio. Nel corso della presentazione dei lavori il Commendatore Butticè, ha sottolineato che “non si può essere patriota italiano, senza essere anche patrioti europei, perché non può esserci futuro per l’Italia fuori dall’Europa, come non può esserci Europa senza Italia”, aggiungendo anche la sua personale “incertezza per il preoccupante futuro italiano ed europeo nelle tempeste storiche in cui viviamo, pure nell’assoluta certezza che non ci sarebbe futuro per il nostro Paese fuori dell’Europa”
Il dibattito è stato preceduto dagli Inni belga, europeo e italiano, quest’ultimo intonato dal Tenore trevigiano Francesco Grollo il quale ha coinvolto il pubblico in sala parlando anche del significato autentico e della storia dell’Inno di Mameli. Il Maestro Grollo, voce ufficiale delle Frecce Tricolori, è considerato “la voce” delle istituzioni. Ha cantato in più occasioni, in Vaticano-Aula Paolo VI, per Papa Francesco. Si è esibito, in vari eventi, per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella; il più significativo, Il 2 giugno 2020, Festa, della Repubblica, è stato protagonista di un concerto dal titolo “Francesco Grollo per l’Italia Unita e Solidale”, tenutosi all’ Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. In quella circostanza, davanti al Capo dello Stato, con il suo canto volle rendere omaggio ai medici, agli operatori sanitari, ai pazienti e a tutti coloro che con sacrificio si prendono cura del prossimo.
Ed è proprio la vocazione sociale di Francesco Grollo a toccare le corde delle istituzioni tanto da essere stato insignito della onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Si ricordano tanti momenti di generosa disponibilità del Maestro Grollo come quando, invitato dal prefetto Tagliente a Pisa per intonare il Canto degli Italiani per una cerimonia Ufficiale in prefettura partì da Taranto per non mancare all’impegno istituzionale. Era il 2014, Francesco Grollo era appena sbarcato dal Cavour di rientro della Campagna Navale della Marina Militare Italiana “Il Sistema Paese in Movimento”. Il gruppo navale Cavour, costituito dalla Fregata Bergamini, dalla nave Etna, da un pattugliatore e dalla portaerei Cavour, con la missione “L’Italia riparte” aveva fatto il periplo dell’Africa, toccando diversi porti per promuovere la forza e la bellezza delle eccellenze italiane. Nell’ambito di quella missione Francesco Grollo aveva tenuto tre concerti lirici, a Dubai, a Città del Capo e a Casablanca dedicati alla “Romanza Italiana” ambasciatrice d’Italia nel mondo.
A Bruxelles, in apertura della cerimonia, organizzata per la Giornata dell’Europa, Grollo ha voluto dedicare “Il Canto degli Italiani” anche a tutte le istituzioni italiane ed europee; a tutti quei cittadini che si riconoscono nei valori costituzionali italiani e comunitari e che con le loro azioni semplici e quotidiane contribuiscono a tenere alti l’amor patrio di tutti gli italiani, anche fuori dai nostri confini nazionali.
Dopo i saluti del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, Allegra Iafrate e del Presidente dell’ANCRI Tommaso Bove sono intervenuti relatori d’eccezione come il Prof. Francesco Bestagno, Consigliere Giuridico della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea; Daniel Calleja, Direttore Generale del Servizio Giuridico della Commissione Europea e 5 Ambasciatori: Federica Favi, Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio; Vincenzo Celeste, nella sua qualità di Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Europea; Marco Peronaci, Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico; Andrea Orizio, Rappresentante Permanente d’talia presso il Comitato Politico e di Sicurezza della Ue; Staffan de Mistura, inviato personale del Segretario Generale ONU nel Sahara occidentale.
L’ambasciatore de Mistura, si è soffermato su una serie di aneddoti su “piccoli cambiamenti politici a battito di farfalla che negli anni hanno portato a gravi crisi umanitarie”. Un tema particolarmente caro al prefetto Tagliente che nell’intervento di chiusura dei lavori, ha messo in guardia dal pericolo di non saper cogliere quei segnali, come un “battito d’ali di una farfalla”, che possono produrre variazioni grandi e crescenti nel comportamento successivo con effetti imprevedibili sulla vita delle persone.
E a proposito ha richiamato le conseguenze dell’onda lunga della protesta della primavera araba, che il 15 ottobre 2011 giunse a Roma con la “guerriglia urbana” di San Giovanni. Tagliente ha ricordato infine il rischio delle tensioni sociali degli ultimi mesi in vari Paesi e quello del degrado etico e morale di alcuni giovani carnefici di altri ragazzi ma allo stesso tempo vittime di cattivi educatori che andrebbero fermati.