Il gruppo militante palestinese Hamas ha annunciato la liberazione di due ostaggi americani, una madre e sua figlia. Le due donne, Yeudit Raanan e sua figlia Natalie, erano state rapite da Hamas durante un attacco al kibbutz di Nahal Oz il 7 ottobre mentre si trovavano in Israele per celebrare le festività ebraiche di Sukkot. La loro liberazione è avvenuta grazie alla mediazione del Qatar.

Nel frattempo, il conflitto in corso tra Israele e Hamas continua a intensificarsi. Nel quartiere di Sajayia a Gaza, le bombe hanno colpito la chiesa di San Porfirio, innescando polemiche e accuse. Hamas, il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme e la Caritas hanno accusato Israele di aver provocato la morte di “almeno 17 persone” nell’attacco alla chiesa.

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza dovrebbe aprire entro 24-48 ore per consentire l’ingresso dei primi aiuti umanitari. Tuttavia, la situazione sul campo rimane critica, con due milioni di persone a Gaza che lottano per avere accesso a cibo, acqua, medicine e carburante a causa del persistente blocco del valico di Rafah.

Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha visitato la zona ed ha espresso la sua preoccupazione per la situazione umanitaria. Ha descritto la situazione come devastante e ha sottolineato l’urgente necessità di fornire aiuti a Gaza.

La chiesa di San Porfirio è diventata un simbolo del conflitto in corso, poiché rappresenta la distruzione indiscriminata di infrastrutture civili. La Caritas internazionale ha condannato il bombardamento della chiesa e ha sottolineato la necessità di proteggere i civili.

Mentre si cerca di negoziare una tregua, le ostilità tra Israele e Hamas continuano a mietere vittime da entrambe le parti. Il numero di morti e feriti continua ad aumentare, con un impatto devastante sulla popolazione civile.