Il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nel corso della discussione degli ordini del giorno alla riforma del processo penale a Roma, 3 agosto 2021. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

La ministra Marta Cartabia in aula al Senato prima dell’inizio delle dichiarazioni di voto sulla riforma del Csm ha detto: “Solo pochi mesi fa le Camere rispondevano con un lungo applauso all’appello del presidente Matterella che sollecitava l’approvazione di questa riforma. Oggi siamo qui per mantenere l’impegno di trasformare in legge un provvedimento che viene da lontano e che è stato costruito con il contributo di molti. Un provvedimento preceduto da un lungo lavoro, non semplice, portato avanti con il contributo di molti. Ringrazio ciascuna forza politica  per l’impegno e la disponibilità”. E’ così ripreso un aula al Senato l’esame della riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, già approvato dalla Camera. Cartabia ha aggiunto: “Questo è un passaggio importante nella storia del nostro Paese in cui troppo a lungo la giustizia è stata terreno di scontro. Permettetemi di ricordare e ringraziare tutti coloro che ci hanno consentito di giungere a questo momento. Un disegno di legge di riforma era già stato elaborato dal precedente Governo e su quel testo si sono innestati gli emendamenti approvati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 11 febbraio, anche sulla base delle preziose proposte della Commissione di esperti presieduta dal professor Luciani. È seguito un intenso confronto con tutte le forze politiche di maggioranza per giungere a un articolato ampiamente condiviso, in cui ciascuna forza politica può riconoscere il suo apporto. L’approvazione di questa legge, il terzo grande pilastro delle riforme della giustizia vòlte a rinsaldare la fiducia dei cittadini nell’amministrazione della Giustizia, consentirà – ha detto ancora Cartabia – che l’imminente rinnovo del Consiglio superiore della magistratura si svolga con nuove regole affinché questa istituzione, presidio costituzionale e imprescindibile dei principi dell’autonomia e dell’indipendenza dell’ordine giudiziario, principi irrinunciabili, possa  svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare. Un grazie sentito a tutti e a ciascuno di voi”.