Il presidente della Duma (parlamento) russa, Vyacheslav Volodin ha affermato su Twitter che la Russia dovrebbe rispondere in maniera simmetrica al congelamento dei beni russi da parte di “nazioni non amiche”, confiscando i loro beni che si trovano in Russia, ovvero le aziende.

Ed aggiunge: “E’ giusto rispecchiare le misure verso quelle aziende in Russia i cui proprietari vengono da paesi non amici dove misure simili sono state adottate: confiscando quelle proprietà”. Intanto non cessano gli attacchi nell’Ucraina occupata, dove ieri missili russi hanno distrutto una pista dell’aeroporto di Odessa. Ma è la violazione dello spazio aereo svedese da parte di un aereo di ricognizione russo a dare la misura dell’allargamento del conflitto. “Questa azione – ha detto il ministro della Difesa svedese di Stoccolma Hultgvist – viola le regole e, data la situazione generale della sicurezza, è molto inappropriata”.
Sul fronte diplomatico ben poco si muove con  la visita di ieri del portavoce di Ankara a Kiev che si è conclusa senza alcun annuncio.
Putin sarebbe pronto ad abbandonare il termine “operazione militare speciale” e ad annunciare il 9 maggio, durante la parata del Giorno della Vittoria, che è in atto una “guerra totale” all’Ucraina.

In una nota pubblicata su Telegram dal consiglio comunale della città ucraina, il sindaco Vadym Boychenko afferma che l’esercito russo ha ucciso a Mariupol il doppio delle persone che furono uccise dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.