Una tragedia si è verificata a Roma, dove una bambina di 14 mesi è stata trovata senza vita all’interno dell’auto del padre. Durante l’interrogatorio con gli investigatori, l’uomo, un carabiniere di 45 anni, ha dichiarato di non sapere cosa sia successo, affermando di essere convinto di aver lasciato sua figlia all’asilo nido. L’uomo è attualmente indagato per abbandono di minore. La Procura ha programmato l’autopsia per domani al fine di determinare le cause del decesso. Secondo gli inquirenti, il padre avrebbe dimenticato di portare la bambina all’asilo, che si trova a poche decine di metri dal suo ufficio. L’auto è stata sequestrata e gli investigatori dovranno effettuare ulteriori accertamenti per comprendere esattamente quanto accaduto. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia Eur e del Nucleo investigativo. La tragedia si è svolta nella cittadella militare della Cecchignola, nel sud di Roma, un complesso di strade e edifici dove risiedono centinaia di militari. La zona ospita una chiesa, scuole, centri sportivi, caserme e condomini. Il padre avrebbe dovuto accompagnare la bambina al nido, mentre la madre avrebbe dovuto riprenderla nel pomeriggio. Tuttavia, quando la madre è arrivata al nido, le insegnanti hanno spiegato che la bambina non era mai stata consegnata. È stato un militare di passaggio a rompere il vetro dell’auto per cercare di far respirare la neonata, ma purtroppo non è servito a nulla. Gli operatori sanitari intervenuti sul posto hanno tentato di rianimarla, ma senza successo. La tragedia di Roma è solo l’ultima di una serie di casi noti come “Forgotten baby syndrome” (sindrome del bambino dimenticato). Secondo gli esperti, dal 1998 ad oggi in Italia si sono verificati 11 decessi causati da questa sindrome. Nel 2019, è stato approvato un decreto che impone l’uso obbligatorio di seggiolini antiabbandono nelle auto per i bambini di età inferiore ai quattro anni, al fine di prevenire tali incidenti. Questi dispositivi sono dotati di allarmi acustici e visivi e possono essere collegati agli smartphone dei genitori tramite apposite app.