Carlo Cottarelli, ex commissario per la spending review del governo Monti, ha annunciato la sua decisione di dimettersi da senatore. L’economista, eletto con il PD alle elezioni politiche del 2018, ha spiegato la sua scelta in un’intervista a Che tempo che fa, sostenendo di voler dirigere un programma per l’educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Secondo Cottarelli, tale progetto non sarebbe compatibile con il ruolo di senatore, motivo per cui ha deciso di rinunciare alla carica. Ha anche dichiarato che tale ruolo non gli consentiva di essere “più utile al Paese nel mio ruolo di grillo parlante, di divulgatore”. L’economista ha sottolineato come la sua esperienza in Parlamento non sia stata soddisfacente a causa dell’estrema conflittualità tra minoranza e opposizione.

Cottarelli ha quindi annunciato le sue dimissioni dal PD in una lettera inviata al quotidiano Repubblica, in cui ha espresso la sua posizione su diversi temi in cui avrebbe posizioni diverse dalla nuova segreteria del partito. In particolare, l’ex senatore ha affermato che l’elezione di Elly Schlein ha spostato il PD più lontano dalle sue idee liberaldemocratiche, ma ha anche espresso grande stima per la politica del partito, affermando che “un PD più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico”.

Cottarelli ha anche spiegato che, pur essendo stato eletto con il PD, non avrebbe mai cambiato partito, poiché la gente non aveva votato il suo nome, ma il partito. Il suo seggio al Senato dovrebbe essere quindi restituito al PD, come previsto dalla legge elettorale proporzionale. Cottarelli ha suggerito che la prima non eletta, Cristina Tajani, sarebbe una scelta adatta per succedergli in Senato.

Infine, Cottarelli ha espresso la sua volontà di continuare a essere un “grillo parlante” e un divulgatore di informazioni economiche e sociali, dichiarando di essere disposto a farlo gratuitamente per spirito di servizio. La sua decisione di dimettersi dal Senato è stata salutata con rammarico da molti esponenti politici, tra cui il leader del PD Enrico Letta, che ha dichiarato di rispettare la decisione di Cottarelli, pur esprimendo la sua delusione.