Una proposta lanciata dalla Provincia di Cerona: settimana corta a scuola e ritorno della didattica a distanza per risparmiare sui consumi. La proposta, se adottata in modo generalizzato da tutti gli istituti, consentirebbe, secondo i calcoli dell’Atv, l’Azienda dei trasporti di Verona, un risparmio energetico di circa il 4% grazie ad una razionalizzazione del servizio del trasporto pubblico.
Ma il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, della Lega, la respinge categoricamente: “Andrebbe a penalizzare chi ha sofferto di più in pandemia, bambini e ragazzi. Discorso chiuso”. Il presidente dei presidi di Anp di Roma Mario Rusconi spiega che “se le scuole per esempio dovessero essere chiuse tutti i sabati, non è pensabile che si possano, gli altri giorni, ridurre gli orari delle lezioni e fare ore di 50 minuti con giornate scolastiche di 6-7 ore: sarebbe una aggressione al diritto dello studente ad aver garantita la formazione”. Contrari ad una riduzione del tempo scuola e al ritorno alla dad anche se per un solo giorno, tutti i maggiori sindacati della scuola. Anche l’assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato è contrario a ipotesi di questo tipo. “Nessun calo energetico in scuola e ospedali: qualsiasi siano le determinazioni su eventuali ragionamenti vanno preservati scuola e sanità, questo deve essere l’impegno fondamentale. Dobbiamo aiutare i giovani e i malati”.