Cinque agenti della polizia di Verona sono stati posti agli arresti domiciliari dopo un’indagine durata otto mesi condotta dalla squadra mobile. Gli agenti sono accusati di abusi, violenze e torture commesse all’interno della Questura. Le indagini hanno rivelato che i poliziotti avrebbero maltrattato persone sotto la loro custodia, utilizzando schiaffi, insulti e spray al peperoncino per accecare le vittime. In uno dei casi, due agenti avrebbero picchiato e costretto una persona a urinare nella stanza dei fermati, successivamente spingendola a terra e trattandola come uno straccio per pulire il pavimento. Altri episodi includono uno schiaffo così violento da far perdere i sensi a una delle vittime. Oltre alle accuse di tortura, sono stati contestati anche reati come lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. Altri agenti sono sotto indagine per aver assistito alle violenze senza intervenire o denunciarle. Il questore di Verona ha rimosso anche altri 23 agenti dagli incarichi, sospettati di aver ignorato o coperto gli abusi. Le indagini sono state condotte internamente e il capo della Polizia ha sottolineato la fiducia riposta nella squadra mobile e la volontà di affrontare la situazione con dignità e compostezza. Alcuni politici hanno espresso preoccupazione per l’accaduto e sottolineato la necessità di introdurre codici identificativi per il personale di polizia e l’utilizzo di bodycam per garantire la trasparenza delle operazioni.