Il Reddito di cittadinanza, introdotto nel 2019, sarà sostituito dal primo gennaio 2024 dall’Assegno di inclusione, uno strumento di contrasto alla povertà rivolto solo alle famiglie con componenti disabili, minori o over 60. L’Assegno potrà arrivare fino a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza, che varia da 1 per il primo componente a 0,10 per gli altri minori. La richiesta dell’Assegno di inclusione è condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

I richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni e gli ultimi due in modo continuativo, la famiglia deve avere un Isee non superiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui moltiplicati per la scala di equivalenza. Nel calcolo del reddito sono incluse le pensioni e i compensi da lavoro sportivo nell’area del dilettantismo. Il valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non può superare i 30mila euro e non si possono possedere auto con oltre 1600 di cilindrata o moto oltre i 250cc immatricolati nei tre anni precedenti. La soglia massima dei 6mila euro annui viene incrementata in caso di affitto della casa di abitazione fino ad un massimo di 3.360 euro annui.

L’Assegno di inclusione viene erogato per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e può essere rinnovato per periodi ulteriori di dodici mesi. In caso di inizio di lavoro dipendente la retribuzione non è considerata nel reddito fino a un massimo di 3mila euro annui lordi. Per avere il beneficio economico previsto dall’Assegno di inclusione si deve effettuare l’iscrizione presso il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). I beneficiari devono presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro centoventi giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Successivamente devono presentarsi ogni novanta giorni per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico è sospeso.

I componenti del nucleo familiare di età compresa tra 18 e 59 anni attivabili al lavoro vengono avviati ai centri per l’impiego per la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato. La famiglia perde il beneficio economico se uno dei componenti rifiuta un’offerta di contratto di lavoro che preveda un periodo di almeno un mese. Nel caso di contratti tra uno e sei mesi il beneficio è solo sospeso.

L’Assegno di inclusione è una misura importante per contrastare la povertà e garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle famiglie più vulnerabili. Tuttavia, la bozza del decreto contiene alcune limitazioni che potrebbero rendere difficile l’accesso all’Assegno