L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato incriminato per la terza volta, questa volta in relazione all’assalto al Congresso del 6 gennaio. Dopo le accuse riguardanti il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e le questioni legate alle carte segrete a Mar-a-Lago, Trump affronta ora ulteriori accuse da parte di un gran giurì federale, come riportato da fonti citate da ABC.
Il gran giurì, che è attualmente impegnato nelle indagini sull’assalto al Congresso, ha presentato un atto d’accusa al giudice, tuttavia, secondo quanto riferito da CNN, le accuse non includono nomi o iniziali e sono state sigillate su richiesta del Dipartimento di Giustizia.
Trump, nel frattempo, ha reagito a queste accuse previsioni su Truth, la piattaforma di social media da lui utilizzata. Ha dichiarato di aspettarsi un’altra “falsa incriminazione” nei suoi confronti, affermando che questa mossa arriva nel contesto dello scandalo legato a Joe Biden, che lui considera uno dei più grandi nella storia americana. L’ex presidente ha inoltre espresso una critica sull’attuale stato del Paese.
L’incriminazione di Donald Trump per l’assalto al Congresso del 6 gennaio rappresenta un nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex presidente e potrebbe avere importanti conseguenze nel panorama politico statunitense.