Durante il processo per il crollo del Ponte Morandi, Gianni Mion, ex Amministratore Delegato della holding dei Benetton, Edizione, nonché ex consigliere di amministrazione di Autostrade per l’Italia (Aspi) e della sua ex controllante, Atlantia, ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardanti il ponte e la gestione delle infrastrutture.

Mion ha rivelato che già nel 2010, otto anni prima del crollo del ponte, durante una riunione a cui parteciparono importanti figure dell’azienda come l’Amministratore Delegato di Aspi Giovanni Castellucci, il direttore generale Riccardo Mollo, Gilberto Benetton e il collegio sindacale di Atlantia, venne sollevato il problema di un difetto originario di progettazione del ponte e del rischio di crollo. Quando chiese se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza, Mollo rispose: “Ce la autocertifichiamo”. Questa risposta sollevò preoccupazioni in Mion, che ritenne che o si chiudesse il ponte o la certificazione di sicurezza dovesse essere affidata a un ente esterno. Tuttavia, Mion non prese alcuna iniziativa in merito e oggi ha espresso rammarico per questa decisione.

Successivamente, l’avvocato Giorgio Perroni, difensore di Riccardo Rigacci, ex direttore del Primo tronco di Autostrade, ha chiesto di sospendere l’esame di Mion e di indagarlo. Rigacci è uno dei 59 imputati nel processo. Nonostante questa richiesta, l’esame di Mion è proseguito e i giudici si riserveranno sulla richiesta avanzata dall’avvocato Perroni.

Durante la sua audizione, Mion ha affermato di avere avuto la sensazione che nessuno controllasse nulla riguardo al ponte Morandi. Ha sottolineato che il sistema di controllo era collassato e che il Ministero delle Infrastrutture era praticamente assente. Inoltre, Mion ha dichiarato che fu commesso un errore quando Aspi acquisì Spea, la società responsabile della sorveglianza del ponte. Secondo lui, Spea avrebbe dovuto rimanere sotto l’ambito di Anas o del Ministero, mantenendo un controllo esterno indipendente.

Durante l’audizione è intervenuto anche Roberto Tomasi, attuale Amministratore Delegato di Autostrade, che ha testimoniato riguardo alle modifiche apportate da lui dopo il suo arrivo in azienda nel febbraio 2019. Tomasi ha dichiarato di aver implementato un piano di trasformazione aziendale e di aver cambiato radicalmente le modalità di monitoraggio e manutenzione delle infrastrutture, grazie anche all’adeguamento delle normative. Ha inoltre sottolineato l’aumento dei lavori di manutenzione sulla rete autostradale durante il suo mandato.