Una deflagrazione presso la Sabino Esplodenti di Casalbordino, in provincia di Chieti, ha lasciato un tragico bilancio di morti e feriti. Le cause dell’incidente sono attualmente oggetto di indagini in corso. Questo non è il primo incidente ad aver colpito questa azienda, che si occupa dello smaltimento e del recupero di polvere da sparo da bonifiche.

Nel dicembre del 2020, nella stessa azienda di Contrada Termini, tre operai persero la vita in un altro incidente, mettendo in evidenza preoccupazioni sulla sicurezza sul luogo di lavoro. La Sabino Esplodenti ha un triste passato di incidenti fatali, con un operaio che perse la vita nell’esplosione di una spoletta nel 1992 e due persone gravemente ferite in un’esplosione nel 2009.

Questo incidente è l’ultimo di una serie di incidenti mortali che hanno coinvolto fabbriche o depositi di materiale esplosivo in Abruzzo. Nel febbraio dello scorso anno, un uomo morì nell’esplosione di un deposito alle porte di Teramo, evidenziando la necessità di rigorose misure di sicurezza in questi ambienti potenzialmente pericolosi.

L’incidente attuale solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che gestiscono materiali esplosivi e pone l’accento sull’importanza di indagini dettagliate per stabilire le cause e implementare misure di sicurezza più rigorose per prevenire tragedie simili in futuro.