Siamo messi proprio male e non è solo questione di rifiuti e di degrado. Si tratta dell’aria che respiriamo, delle cosiddette polveri sottili. Micidiali. Entrano dovun que e si depositano anche all’interno del nostro organismo con effetti devastanti. E’ sempre il dossier “Ecosistema Urbano 2019 preparato da Legambiente a collocare a Capitale al quarto posto per emissione di Biossido d’azoto. Roma per la prima volta si piazza in fondo alla classifica dei capoluoghi, sprofondando in 89esima posizione. Un risultato finora mai raggiunto cui contribuiscono tanti fattori, a partire dalla gestione dei rifiuti. Ed a cui concorre, in  maniera significativa, anche la qualità dell’aria che i suoi abitanti sono costretti a respirare. A destare particolare preoccupazione è la quantità di biossido di Azoto (NO2) che è stata rilevata. La media dei valori annuali si attesta infatti a 45,2  μg/m3, quindi ben al di sopra del valore fissato per legge dall’Organizzazione Mondiale della Salute ( 40 μg/m3). Il dato fa sfiorare il podio dei peggiori, attestando la Capitale al quarto posto tra i capoluoghi con le maggiori concentrazioni di No2. Non va troppo meglio neppure le polveri sottili. In questo caso la media rilevata è di 26,7μg/m3, un risultato che, solo nel Lazio, è peggiore di quelli di Latina (23) Rieti (22) e Viterbo (19). La maglia nera, nella Regione, è però detenuta dal capoluogo ciociaro.  Per quanto riguarda invece l’Ozono (O3) in media la Capitale supera la media mobile sulle otto ore (pari a 120) per 13, 3 giorni l’anno. Ancora una volta, solo Frosinone riesce a fare peggio nel Lazio.

Già a a gennaio 2019 Legambiente, con il dossier “mal’aria”, aveva messo in guardia l’amministrazione cittadina sulle misure da intraprendere per migliorare la qualità dell’aria respirata in città. Quello studio aveva dimostrato che nel 2018 Roma era stata inquinata per 94 giorni. Una performance negativa causata soprattutto dall’Ozono, i cui limiti si erano registrati superiori al dovuto per ben 72 volte. Eccessive erano anche risultate le concentrazioni di PM10. Una situazione che, col passare del tempo, non è migliorata. Ora che si fa? Si blocca il traffico? Si gira con monopattini elettrici e biciclette? Chiudiamo i riscaldamenti? Altre soluzioni? Per favore risparmiateci le vecchie, inutili domeniche a piedi