La Lega ha intensificato la sua pressione sulla giudice di Catania, Iolanda Apostolico, chiedendo ora le sue immediate dimissioni. La controversia si è scatenata intorno a un video risalente al 2018 che ritrae la magistrata e suo marito durante una manifestazione sui migranti. Questo video è stato diffuso dal politico Matteo Salvini, innescando uno scontro politico.

Le opposizioni sono preoccupate dal sospetto che il video possa provenire dalle autorità di polizia e che ci sia dietro un’agenda di “dossieraggio”. Chiedono spiegazioni al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul come il video sia finito nelle mani del vicepremier.

La Polizia ha dichiarato che il video “non risulta tra gli atti d’ufficio” relativi alla manifestazione e che nella relazione di servizio “non risulta menzionata la presenza della dottoressa Iolanda Apostolico né del marito”. La procura di Roma sta indagando sull’origine del video, con Angelo Bonelli che ha presentato un esposto ipotizzando la violazione del segreto d’ufficio da parte di un pubblico ufficiale.

La leader dei Verdi, Giorgia Meloni, ha sottolineato la legittimità di chiedersi se chi partecipa a manifestazioni su questo tema lo faccia con pregiudizi o meno.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ritiene giusto fare accertamenti sulla condotta della giudice per rispondere alle interrogazioni del centro-destra.

Matteo Salvini ha dichiarato che il caso della giudice è motivo di grave imbarazzo per le istituzioni e ha chiesto collaborazione affinché prevalga il buonsenso ed equilibrio.

La Lega ha invocato le dimissioni della magistrata “per rispetto nei confronti di tutti gli italiani e delle istituzioni”, ma Iolanda Apostolico sembra intenzionata a rimanere al suo posto.

L’opposizione sta cercando risposte su come il video sia stato ottenuto e da chi, sollevando interrogativi sull’uso di dossieraggio e chiedendo interventi dalle istituzioni di sorveglianza.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), Giuseppe Santalucia, ha espresso preoccupazione per le tensioni attorno a questa vicenda, sottolineando che la giurisdizione non può essere sottoposta a questo tipo di pressioni.