Dopo l’approvazione da parte del cancelliere tedesco Olaf Scholz del regolamento sulla gestione delle crisi, sembrava che l’accordo sul Patto per la Migrazione e l’Asilo fosse sulla buona strada. Tuttavia, è stata l’Italia a frenare l’entusiasmo, mettendo in dubbio l’intesa chiave per la finalizzazione del Patto. La proposta di compromesso avanzata dalla Spagna aveva convinto Berlino, ma sembrava non aver ancora persuaso Giorgia Meloni.29
La principale area di disaccordo riguardava la questione dei salvataggi delle ONG nelle situazioni di strumentalizzazione della migrazione da parte dei Paesi terzi. Questo punto ha creato tensioni con la Germania, poiché sette navi gestite da ONG e con bandiera tedesca navigavano nel Mediterraneo durante il vertice a Bruxelles. Questa coincidenza ha suscitato interrogativi sul motivo dietro tale presenza e se ci fosse un interesse elettorale o altro dietro tutto ciò.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso sorpresa per questa situazione durante un incontro a Berlino con la sua omologa tedesca Annalena Baerbock. La frenata dell’Italia ha smorzato l’entusiasmo iniziale e le richieste di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, di raggiungere un accordo entro la giornata sono rimaste insoddisfatte.
Nella sessione dedicata al dossier del Patto sui migranti, la Germania ha accettato la proposta di compromesso spagnola, mentre Polonia e Ungheria hanno ribadito il loro dissenso. L’Italia è rimasta in silenzio, e il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha lasciato in anticipo la riunione per un incontro a Palermo con i suoi omologhi della Libia e della Tunisia.
Le fonti italiane hanno chiarito che non si tratta di un blocco all’accordo, ma piuttosto della necessità di approfondire il testo. Tuttavia, la convinzione è che senza il sostegno di Berlino o Roma, l’intesa non potrà reggere, poiché entrambe sono cruciali per raggiungere la maggioranza qualificata.
La tensione tra Germania e Italia riguardo alle attività delle ONG non aiuta a migliorare l’atmosfera, e il fatto che entrambi i governi siano formati da tre partiti alleati, ma non sempre concordi, complica ulteriormente il quadro.
Ora, l’attenzione si sposta verso il vertice di Granada della settimana prossima e il Consiglio Affari Interni di Lussemburgo, le ultime opportunità per trovare un accordo entro l’anno. Nel frattempo, l’Unhcr ha esortato all’istituzione di un meccanismo concordato a livello regionale per lo sbarco e la ridistribuzione dei migranti che arrivano via mare, in un’ottica di condivisione delle responsabilità e solidarietà con gli Stati in prima linea.
La situazione rimane delicata, e l’incertezza continua a circondare l’approvazione del Patto sulla migrazione e l’asilo.