Una famiglia di turisti italiani rimasti bloccati sui monti dell’Atlante in Marocco è finalmente in viaggio verso casa. Dopo il violento terremoto che ha colpito il centro del Marocco, i tre italiani, padre, madre e figlio di 15 anni, erano12rimasti intrappolati nella zona. Ora sono in auto, seguendo le ambulanze che hanno la precedenza, lungo la strada per Taroudant, con il console italiano di Agadir, Antonella Bertoncello, ad accoglierli al passo del Tiz’n Test. La loro corsa contro il tempo è diventata sempre più frenetica mentre le ore passavano, con l’obiettivo di raggiungere il volo di rientro da Fes previsto per il 14 settembre.

Il terremoto, di magnitudo 7, ha causato una devastazione significativa, con migliaia di morti e feriti, soprattutto nella provincia di Al Haouz, epicentro del sisma. Il re Muhammad VI ha decretato tre giorni di lutto nazionale, ma finora non ha fatto apparizioni pubbliche in televisione o nelle zone colpite per mostrare solidarietà ai suoi sudditi.

Il Marocco ha sorpreso la comunità internazionale accettando aiuti solo da quattro Paesi: Spagna, Gran Bretagna, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Questa decisione ha sollevato domande e critiche, considerando che molti altri Paesi erano pronti a inviare aiuti umanitari e personale esperto per le operazioni di ricerca e soccorso.

La Francia, in particolare, aveva offerto il suo aiuto, ma sembra che le relazioni tra il Marocco e Parigi siano tese, soprattutto a causa del caso Pegasus, che ha rivelato intercettazioni telefoniche da parte del Marocco su funzionari francesi. Tuttavia, la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha sottolineato che il Marocco è un “Paese sovrano” e ha annunciato uno stanziamento di 5 milioni di euro per aiuti umanitari.

Anche l’Italia si è offerta di aiutare, mettendo a disposizione la Protezione Civile e inviando materiale, tende e medicinali. Sul campo, organizzazioni non governative e volontari, tra cui il gruppo italiano Roe (Raggruppamento Operativo Emergenze), stanno lavorando duramente per soccorrere le persone nelle aree colpite, dove i soccorsi ufficiali tardavano ad arrivare.

Nonostante la tragedia, la vita a Marrakech sta pian piano tornando alla normalità. La medina si sta ripopolando, i negozi stanno aprendo, e la città sta lentamente iniziando il processo di ricostruzione dopo il terremoto. La solidarietà sia a livello nazionale che internazionale è in aumento, mentre il Marocco cerca di affrontare le sfide di questa crisi.