La comunità di Santa Cristina in Aspromonte, nel Reggino, è scossa da un misterioso omicidio che ha ucciso la dottoressa Francesca Romeo, 67 anni, mentre tornava a casa con suo marito Antonio Napoli, 66 anni, anch’egli coinvolto nell’agguato e ferito lievemente. Il crimine, al momento, sembra privo di un motivo apparente, aggiungendo complessità al caso.

Il sicario o i sicari, di cui non si conosce ancora il numero, ha atteso nascosto ai lati della strada e ha aperto il fuoco contro l’auto della coppia quando si è avvicinata a una curva stretta. Il marito ha guidato per alcune centinaia di metri prima di fermarsi e scoprire che la moglie era stata uccisa. La prima ricostruzione degli investigatori suggerisce che il colpo di fucile è stato mirato alla donna, senza possibilità di errore data la distanza dal quale è stato sparato.

Nonostante la zona, l’Aspromonte, sia caratterizzata da una forte presenza della ‘ndrangheta, gli investigatori ritengono che l’ipotesi della criminalità organizzata sia residuale nel caso di Romeo e Napoli, che non avevano alcun legame con ambienti criminali. Entrambi erano descritti come persone perbene, riservate e dedite al lavoro.

L’omicidio ha sollevato interrogativi sulla motivazione dietro questo gesto, poiché la coppia non sembrava essere a rischio. Le indagini si concentrano ora sulla ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Francesca Romeo e sulla sua rete di conoscenze, sia personali che professionali, nel tentativo di individuare un possibile movente per il delitto.

L’assassinio ha suscitato sgomento e rabbia in Calabria, con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, definendolo un gesto “barbaro”. Viene invocata una risposta immediata per garantire la sicurezza dei medici nella regione.