Di Giulio Terzi
Il centrosinistra continua con la sua linea autolesionista, gli avversari non devono neanche sforzarsi troppo. E così accade che per la prima volta la somma dei partiti del centro destra superi il 50%; anzi, l’ultima rilevazione gli assegna il 51,5% delle preferenze. La fonte è autorevole per quanto i sondaggi possano lasciare il tempo che trovano: se il dato emerge dalla rilevazione Swg del Tg de La7, per niente tenera con Salvini e soci la possiamo giudicare attendibile. Il dato scomposto fa chiarezza sui grandi movimenti di questi giorni, la Lega cresce ancora e sale al 34,5% (+0,4), Fratelli d’Italia arriva al 9,5% (+0,6) mentre Forza Italia è stabile al 6,2%. Cambiamo! di Giovanni Toti è all’1,3% (+0,2).Tra le forze di governo unica in rialzo è il Pd al 18,6% (+1,1). Nuovo tonfo dei 5 Stelle che scendono al 15,8% (-1). Italia Viva di Matteo Renzi cala al 5,6% (-0,4). Un altro sondaggio di Monitor Italia, nato dalla collaborazione tra Agenzia Dire e l’istituto Tecne’, con interviste effettuate il 7 e 8 novembre, conferma sostanzialmente questo scenario e accredita dunque la tesi che si sta affermando
. La campagna elettorale ininterrotta e tambureggiante che Salvini e Meloni stanno conducendo senza risparmiarsi sta dando i suoi risultati. Il leader leghista, libero da impegni di governo, appare inarrestabile, gira l’Italia come una trottola e compare nei tg più volte al giorno. Gli scivoloni del governo sono tutte occasioni per controbattere, per denunciare, per proporre. Difficile far fronte al martellamento, i tempi del Papete sono lontani e dimenticati.
La Meloni usa tutti gli strumenti a disposizione con una capacità incredibile di convincimento. E vola nei sondaggi. Dall’altra parte Renzi fa fatica a farsi capire e Zingaretti è costretto a rincorrere e a giocare in difesa. Sembra facile governare con un partner come i cinque stelle, anguille inafferrabili. Di Maio cerca di limitare i danni al Movimento ma non ci riesce. Se non fossero bastate le perplessità e la confusione attorno alla manovra, il caso Ex Ilva ha messo in ginocchio il governo giallo rosso. Che fare? Il Pd è strutturato, fatica a reggere la situazione ma è abituato a governare anche in frangenti difficili. I grillini hanno la bava alla bocca e non riescono a stare al passo. Sia che scelgano la linea dura, del confronto, o la via della ragionevolezza continuano a scontentare la loro base elettorale, che delusissima si guarda intorno. Riuscirà Di Maio a tenere unita la truppa?