Il presidente turco uscente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato di essere “chiaramente in testa” alle elezioni presidenziali, ma ha riconosciuto che sarà necessario un secondo turno, di cui “rispetterà” l’esito. Durante un raduno di sostenitori ad Ankara nel cuore della notte, Erdogan ha affermato: “Anche se i risultati non sono ancora stati pubblicati, siamo chiaramente in testa. Rispettiamo queste elezioni e rispetteremo le prossime”.
È la prima volta in vent’anni, da quando è al potere in Turchia, che il capo dello Stato è costretto a un ballottaggio, previsto per il 28 maggio contro il suo avversario socialdemocratico Kemal Kiliçdaroglu. Kiliçdaroglu ha guidato una coalizione senza precedenti di sei partiti d’opposizione. Erdogan ha continuato dicendo: “Indipendentemente dal risultato, 27 milioni di persone hanno preferito votare per noi”. Ha anche espresso fiducia nell’ottenere oltre il 50% delle preferenze, affermando che il popolo ha scelto la stabilità e la sicurezza in queste elezioni presidenziali.
Erdogan ha anche rivendicato la “maggioranza” dei 600 seggi in Parlamento per l’Alleanza nazionale, formata dal suo partito Akp e da piccoli partiti nazionalisti e islamisti. Nel frattempo, Kiliçdaroglu ha promesso la vittoria della sua coalizione al ballottaggio, affermando che accetteranno volentieri un secondo turno se richiesto dal popolo e che lo vinceranno sicuramente.
La Turchia si trova in uno stato di incertezza dopo 20 anni di governo di Erdogan. Secondo i risultati ufficiali, il presidente è in vantaggio, ma nel corso della serata, con oltre il 90% delle schede scrutinate, la sua percentuale è scesa sotto il 50% necessario per essere eletto al primo turno, aprendo così la possibilità di un ballottaggio tra due settimane.
Kiliçdaroglu, con il 44,4% dei voti, ha denunciato comunque “una farsa” in corso, sostenendo che siano loro a essere in vantaggio. Il distacco tra i due candidati si è ridotto nel corso delle ore. I primi dati al termine delle votazioni indicavano Erdogan con oltre il 58% delle preferenze, ma l’opposizione ha accusato l’agenzia Anadolu, responsabile della comunicazione dei risultati, di aver conteggiato e trasmesso prima i voti provenienti dalle roccaforti tradizionali del presidente.
Sinan Ogan, candidato di una coalizione di piccoli partiti di estrema destra, ha ottenuto poco più del 5% dei consensi dopo una campagna elettorale incentrata sugli attacchi ai migranti siriani arrivati in Turchia durante il conflitto civile.
Secondo l’agenzia indipendente Anka, vicina all’opposizione, i numeri delle elezioni in Turchia sembrano indicare un vantaggio per Kemal Kilicdaroglu. Il risultato definitivo delle elezioni, che rappresentano un momento cruciale per il presidente Erdogan e per la Turchia in generale, sarà chiarito solo durante la notte. Tuttavia, Erdogan può già guardare con sicurezza a un buon risultato a livello parlamentare, poiché la sua coalizione risulta attualmente in testa con più del 50% dei consensi, una percentuale che le garantirebbe la maggioranza nell’assemblea.
Se tale risultato verrà confermato, la vittoria della coalizione di Erdogan avrà un peso significativo nelle prossime settimane, soprattutto in vista del ballottaggio previsto per il 28 maggio. L’unico dato certo, comunque, è che i turchi hanno partecipato in massa al voto, con un’affluenza che ha sfiorato il 90% degli aventi diritto. Secondo il Consiglio elettorale supremo di Ankara, le operazioni di voto si sono svolte senza irregolarità.
Lunghe code si sono formate davanti ai seggi di tutte le città, con sostenitori convinti di Erdogan desiderosi di rinnovare la loro fiducia al presidente e oppositori per i quali il voto rappresentava una questione di vitale importanza. Secondo questi ultimi, una conferma di Erdogan metterebbe fine all’indipendenza della magistratura, minerebbe i diritti umani e porterebbe la Turchia sull’orlo del baratro dal punto di vista economico.
Dopo aver votato nel quartiere Uskudar di Istanbul, Erdogan si è recato a Ankara per seguire lo spoglio. Prima di partire, ha affermato: “Mi auguro che stasera ci siano benefici per la democrazia turca”. Durante la sua visita al seggio elettorale, accompagnato dalla moglie Emine e distribuendo denaro in contanti ai bambini presenti, il presidente turco ha espresso la speranza che la primavera torni nel paese e duri per sempre, se Dio vorrà.
Kemal Kilicdaroglu, invece, dopo aver votato nella capitale, ha dichiarato: “A tutti è mancata la democrazia. Ci è mancato stare insieme, ci è mancato abbracciarci. Vedrete, la primavera tornerà in questo paese se Dio vorrà e durerà per sempre”. Kilicdaroglu ha concluso la sua campagna elettorale omaggiando il mausoleo di Mustafa Kemal Ataturk, padre della Repubblica di Turchia laica, mentre Erdogan è stato ripreso mentre pregava a Santa Sofia, convertita in moschea nel 2021 come avvenne durante la conquista ottomana di Costantinopoli.