Le forze ucraine hanno ottenuto un progresso territoriale di almeno un chilometro a Bakhmut, mentre i russi si ritirano. Questa situazione riflette la mancanza di unità tra i combattenti russi, secondo le informazioni fornite dai servizi di intelligence britannici nel loro ultimo briefing, come riportato dal Guardian.

L’area di Bakhmut è strategicamente importante in quanto rappresenta una testa di ponte russa sul lato occidentale del canale Donets-Donbass, che segna la linea del fronte. Il Ministero britannico ha precisato in un aggiornamento pubblicato su Twitter l’importanza di questo sviluppo.

Altre notizie provenienti dall’Ucraina segnalano un sesto attacco aereo sulla capitale Kiev dall’inizio di maggio. Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare della città, ha riferito su Telegram di un attacco avvenuto durante la notte utilizzando esclusivamente droni senza equipaggio. Durante l’allarme aereo, che è durato 2,5 ore, sono state individuate munizioni iraniane ‘Shahed’ nello spazio aereo in direzione della capitale. Tuttavia, tutti i droni nemici diretti verso Kiev sono stati distrutti con successo, e non si sono registrati danni o feriti nella capitale, come spiegato da Popko.

Nel frattempo, sono emerse notizie di un attacco delle truppe russe a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, utilizzando droni Shahed di fabbricazione iraniana, che hanno provocato il ferimento di tre civili. Vitaliy Kim, capo dell’amministrazione militare regionale di Mykolaiv, ha reso noto che un edificio residenziale di cinque piani è stato danneggiato e un altro di due piani è stato distrutto a causa dei raid, che hanno causato anche degli incendi. Tre persone sono rimaste ferite nell’attacco.

Questi sviluppi confermano l’escalation delle tensioni e dei conflitti in corso tra Ucraina e Russia. La situazione in Ucraina rimane delicata, con continue violazioni del cessate il fuoco e azioni militari che mettono a rischio la sicurezza dei civili. La comunità internazionale continua a monitorare da vicino la situazione e a esortare al dialogo e alla risoluzione pacifica delle controversie.