Un decreto stabilisce che viva prevalentemente dal padre
Il suono di una fisarmonica, applausi, e i versi di ‘Bella ciao‘
intonati sotto al balcone di un palazzo, ieri pomeriggio, a Roma.
‘Bella’ è una figlia di 12 anni alla quale sua mamma ha voluto far
sapere, con una serenata, che lei “c’è e non la lascerà sola”. Vanessa,
madre di due figli, un ragazzo di 15 anni e una figlia adolescente, si
è separata dal suo ex nel 2016. “Da settembre 2019- ha spiegato,
raggiunta dalla Dire- mia figlia ha espresso il desiderio di venire a vivere
da me, recandosi comunque dal padre ogni volta che lo volesse. A
luglio l’ultimo decreto ha stabilito che dovesse vivere
prevalentemente dal padre“. Risulta agli atti di questa storia una
richiesta al Tribunale per i minorenni, a firma di un sostituto procuratore
della Repubblica, di “sospensione dell’autorità genitoriale dell’uomo e di
valutazione della sua capacità genitoriale, unitamente al sostegno
psicologico per i minori” a seguito delle “condotte aggressive e
persecutorie” messe in atto a seguito della separazione. Una CTU,
intervenuta sull’affidamento dei minori, ha scritto che i due ‘hanno
mostrato resilienza di fronte a una separazione precipitosa’, ma cita la
‘sintonia’ con il padre, e contrariamente riferisce di una vita con la
madre che avrebbe avuto maggiori diversità per le ‘nuove abitudini
del marito non italiano di lei’. La stessa madre che, però,
dall’avvocato della controparte, è stata accusata di ‘comportamenti
integranti alienazione parentale che rappresentano abusi ai danni dei
minori’, un passaggio che ha ripreso nella consulenza di parte la
psicoterapeuta Bruna Rucci come elemento da condannare ai sensi di
tutte le Convenzioni internazionali. Si legge nel testo dell’ultimo
provvedimento del Tribunale ordinario di Roma, che ha confermato un
precedente, che “i minori, già affidati ai Servizi Sociali, siano collocati
presso la casa del padre” per non dividere i due fratelli data la
situazione epidemiologica e la chiusura tra Regioni. Eppure
“l’audizione della minore ha espresso il desiderio di avere un rapporto
più continuativo con la madre, non avendo la bambina, diversamente da
suo fratello, alcun problema di convivenza con il nuovo marito di sua
madre”.
La perizia della psicoterapeuta Bruna Rucci ha evidenziato un
“pregiudizio della CTU verso la madre” e a proposito dell’ultimo
decreto ha sottolineato come “il legame di fratria privilegiato rispetto al
supremo interesse della figlia appare lesivo del supremo interesse della
minore nella sua individualità. La bambina è considerata un
accessorio per accontentare in primis il fratello, perdendo
soggettività e qualsiasi diritto come persona” e ne ha per questo
suggerito il collocamento presso la madre. Intanto una figlia si affaccia
dalla finestra e saluta sua madre che la protesta ha scelto di farla
con una canzone, una fisarmonica e un verso: ‘Mia bella, ciao’.
(Fonte Dire)