Le indagini sul recente incidente aereo in Russia, che ha causato la morte di 10 persone, tra cui il presunto capo della compagnia paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin, stanno suscitando interrogativi e controversie. Le autorità russe hanno recuperato le scatole nere e i corpi delle vittime, ma fonti del Comitato investigativo russo, riportate dall’agenzia Ria Novosti, affermano che non ci sono prove che Prigozhin fosse a bordo.
Le voci riguardanti il coinvolgimento di Vladimir Putin nell’incidente sono state categoricamente negate dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, definendole “assolute menzogne”. Le autorità russe stanno cercando di smentire la tesi predominante sulla morte di Prigozhin, spiegando che molte speculazioni sono proposte da una prospettiva occidentale.
Nel frattempo, la comunità internazionale reagisce con scetticismo. Parigi ha sollevato “ragionevoli dubbi” sulle circostanze dell’incidente, mentre la Germania ha evidenziato che le connessioni con il Cremlino sono sospettate per una ragione.
In risposta agli sviluppi recenti, il presidente russo Vladimir Putin ha emanato un decreto che richiede ai volontari che si arruolano in formazioni paramilitari, come la Wagner, di giurare fedeltà allo Stato e alla Costituzione. Questo atto segue una legge entrata in vigore quest’anno che ha posto le formazioni di volontari sotto il controllo diretto del ministero della Difesa, creando tensioni con Prigozhin e altre figure di rilievo.
Nel mezzo di questa situazione complessa, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che il nucleo principale della Wagner rimane in Bielorussia. Questo aggiunge ulteriori elementi di incertezza all’intera vicenda.
L’incidente aereo, la morte di Prigozhin e le conseguenti implicazioni politiche stanno gettando ombre su un contesto già complesso e in evoluzione in Russia. Le smentite ufficiali si scontrano con le domande in sospeso e il contesto geopolitico complesso, lasciando molti aspetti ancora da chiarire.