IN PRIMO PIANO/ Viaggio in una capitale in affanno e in preda al caos

I limiti della amministrazione Gualtieri sono evidenti, e non è solo questione di fondi, ma di regole. Di civiltà e di sopravvivenza. Che non esistono e non vengono rispettate. Non funziona l’Ama, non funzionano la sicurezza, i trasporti. Il centro della città è un suk, lo dicono tutti, via del Corso è un unico, grande esempio di degrado. E poi ci sono le grane dei taxi, dei dehors, la gestione assurda del turismo, le scelte cervellotiche di viabilità e la pervicacia nel portare fino in fondo operazioni sul territorio che creano gravi problemi di viabilità. L’opposizione dorme, i dem pensano ai fatti propri e al controllo di quel che resta del partito. Si può andare avanti così?

 

Di Giovanni Tagliapietra

 

Roma si trascina, giorno dopo giorno, tra sogni di gloria, promesse e la droga degli effetti annuncio. Faremo, risolveremo, la città cambierà con i lavori per il Giubileo, poi sicuramente vinceremo la gara per l’Expo. E’ solo questione di tempo, e intanto godetevi i milioni di turisti. Insomma, abbiate pazienza. Ma una crescente fetta di romani la pazienza non ce l’ha più. Hanno punito la Raggi e la sua giunta di finti rivoluzionari, e oggi cresce il malcontento contro una amministrazione che sta riuscendo a peggiorare la situazione, già critica, lasciata dai grillini. I limiti della Giunta Gualtieri sono evidenti, e non è solo questione di fondi, di risorse insufficienti o mal utilizzati. Ma di regole. Di civiltà e sopravvivenza. Che nella capitale non esistono praticamente più e che comunque nessuno si sogna di rispettare. Siamo in continuo allarme sicurezza, la capitale d’Italia non è protetta, garantita, per molti versi viverci è sempre più pericoloso. Tra delinquenza comune, microcriminalità, immigrati senza punti di riferimento e sbandati di diversa natura emerge prepotente la mancanza di risorse umane per l’ordine pubblico; la situazione di Stazione Termini è paradigmatica, e pare che nemmeno il nuovo prefetto riesca a venirne a capo.  Le regole, in questo ambito, non esiste. Non funzionano a dovere i trasporti, ma nessuno si lamenta più, prevale la rassegnazione. La questione dei taxi? Sta diventando enorme, impatta clamorosamente sui problemi della città, sul turismo, sugli affari, sulle comunicazioni. Le parti non dialogano e Roma resta bloccata. Possibile che non si siano delle regole? E che dire della questione dei dehors, del tavolino selvaggio? Il governo ha agito in una direzione, buona, cattiva, discutibile. Il Campidoglio semplicemente non ha agito, e si trova con una mina potenziale da disinnescare. Vogliamo parlare dello scandalo/emergenza dei rifiuti? Il problema è aperto da tempo, Gualtieri ha fatto mille promesse, la questione è degenerata. L’assessore preposto è imbarazzante nella sua incapacità di reagire, ora la colpa è tutta dell’Ama, salteranno i dirigenti perché non hanno saputo gestire gli appalti per la manutenzione degli automezzi. Ci prendono in giro. Tutto qui? E il termovalorizzatore? Fermo al Tar. Gualtieri dice che sarà tutto a posto per il Giubileo. Arrivarci… I turisti ciabattoni intanto invadono una città stordita e incapace di prendere le misure. Certo, c’è il turismo di gran lusso, gli alberghi a cinque stelle si moltiplicano, gli stranieri imperversano. Ma nel caos non vince nessuno. Crescono le imprese per conto loro, perché la congiuntura lo consente, non perché il Campidoglio le sostiene e le spinge in avanti.  E ancora, le scelte cervellotiche di viabilità e la pervicacia nel portare fino in fondo operazioni sul territorio che creano gravi problemi di viabilità. L’opposizione dorme, i dem pensano ai fatti propri e al controllo di quel che resta del partito. Si può andare avanti così? La immagine emblematica – negativa – della città è quella del centro storico, un enorme, puzzolente suk, dove le regole sono definitivamente saltate e – lo dicono tutti – la crisi è quasi irreversibile. I vigili non ci sono, o non sono abbastanza, comunque è come se non ci fossero, l’abusivismo di tutti i tipi è incontrollabile, c’è di tutto. Consigliamo agli scettici una passeggiata  nei salotti del centro di Roma, soprattutto nell’area di Via del Corso, un autentico festival del degrado e del cattivo gusto. Difficile tirare avanti a lungo in questa situazione. Sindaco e giunta evanescente, opposizione ferma a guardare, seduta sulla sponda del fiume in attesa che passi il cadavere dell’avversario. Ma allora forse sarà troppo tardi-

 

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