Progetto “Diagnosi Tempestiva del Disturbo Neurocognitivo Maggiore”
Queste patologie neurodegenerative appresentano un problema socio-sanitario di grave entità per il sistema sanitario e vengono spesso diagnosticate tardivamente. Recenti Stime recenti indicano una prevalenza di queste patologie neurodegenerative del 5-7% tra gli individui di età superiore ai 60 anni, che diviene circa il 30% tra gli ultraottantenni. I benefici di una diagnosi precoce e il potenziamento del Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) della ASL Roma 3
Di Giovanni Mancini*
Le patologie neurodegenerative che causano demenza (malattia di Alzheimer, demenza fronto-temporale, demenza a corpi di Lewy diffusi), insieme alle forme vascolari (demenza multiinfartuale, da malattia dei piccoli vasi o sindromi multilacunari), con la loro elevata incidenza e prevalenza a causa del crescente invecchiamento della popolazione e con il conseguente carico assistenziale che comportano, rappresentano un problema socio-sanitario di grave entità per il sistema sanitario e vengono spesso diagnosticate tardivamente. Recenti revisioni sistematiche hanno stimato una prevalenza del 5-7% tra gli individui di età superiore ai 60 anni, che diviene circa il 30% tra gli ultraottantenni.
Fortunatamente si sono anche individuati diversi fattori modificabili che possono ridurre il rischio di sviluppare demenza, tra cui annoveriamo le attività cognitive e culturali, le buone interazioni sociali, il trattamento adeguato di disturbi psichiatrici (ansia e depressione), la correzione di deficit sensoriali (udito e vista) e altri fattori protettivi comuni anche alla prevenzione delle malattie cardiovascolari: adeguato controllo di ipertensione arteriosa e diabete, attività fisica regolare, dieta equilibrata, riduzione del fumo e alcolici, trattamento di disturbi del sonno (in particolare le apnee notturne).
Numerosi studi hanno dimostrato il beneficio di una diagnosi più precoce della demenza: l’identificazione tempestiva di cause trattabili/reversibili, la possibilità di modificare lo stile di vita con effetti mitiganti sull’evoluzione della malattia e la possibilità̀ di gestire con maggiore efficienza ed efficacia il percorso diagnostico-terapeutico- assistenziale.
L’emergenza pandemica degli anni 2020-2022 ha accentuato la tendenza, già evidenziata in passato, ad intercettare il declino cognitivo ed effettuare la diagnosi di una forma di demenza in fasi già piuttosto tardive.
I Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) rappresentano la sede dell’approfondimento diagnostico e della presa in carico della persona affetta da declino cognitivo o demenza, ma è necessario coinvolgere i Medici di Medicina Generale (MMG) nell’intercettazione precoce del disturbo cognitivo, in quanto sono coloro che possono cogliere più precocemente i cambiamenti cognitivi e comportamentali dei loro pazienti e indirizzarli verso l’iter che porta alla diagnosi tempestiva del Disturbo neurocognitivo.
La Regione Lazio nell’estate 2022 ha indicato la ASL Roma 3 tra i beneficiari dei Fondi per l’attuazione del Piano Nazionale Demenze, stanziati dal Ministero della Salute per promuovere le attività assistenziali e di prevenzione dei disturbi cognitivi. In particolare il Lazio ha scelto di promuovere il Progetto “Diagnosi Tempestiva del Disturbo Neurocognitivo Maggiore” (altra denominazione della Demenza), al fine di facilitare la diagnosi di deterioramento cognitivo nei pazienti adulti o anziani in una fase più precoce rispetto a quanto avveniva fino ad ora.
Grazie a tale finanziamento è stato possibile intraprendere il potenziamento del Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) della ASL Roma 3, in particolare per i territori del Litorale Romano (Distretti Sanitari X Municipio e Fiumicino), che risultavano particolarmente carenti di alcune figure professionali. Sono stati assunti con contratti libero-professionali tre Neuropsicologi, un Geriatra e una impiegata amministrativa, al fine di incrementare il numero di pazienti visitati presso il CDCD, con scadenza prevista per il 31/12/2023, ma si confida in un rifinanziamento dei fondi anche oltre tale termine.
Il Progetto ha previsto il coinvolgimento attivo dei MMG, che sono stati invitati a partecipare ad un evento formativo tenutosi l’8/10/2022 presso la Direzione della ASL Roma 3, in cui è stato presentato uno strumento semplice di screening per pazienti con possibile deterioramento cognitivo (il GPCOG): in caso di risultato non ottimale del test, il MMG può prescrivere una valutazione Neuropsicologica e psicocomportamentale presso il CDCD che può essere prenotata direttamente nei CUP del Distretto X Municipio o Fiumicino. In alternativa può scrivere all’indirizzo email del CDCD della ASL Roma 3: centro.demenze@aslroma3.it
Dopo la visita neuropsicologica, in caso di conferma del disturbo neurocognitvo, viene programmata la presa in carico da parte degli specialisti (geriatra o neurologi del CDCD).
Con questo potenziamento del CDCD anche altri specialisti ambulatoriali (Neurologi, Geriatri o Psichiatri del territorio) o Medici Ospedalieri che intercettino un possibile disturbo cognitivo possono inviare il paziente presso il CDCD con la stessa modalità.
Con l’attuazione del Progetto sono state create nuove agende per la Neuropsicologia e per la Geriatria presso i Poliambulatori Paolini e Ostia Antica.
Saranno inoltre attivate a breve: 1) Attività di counseling e sostegno psicologico per il familiare caregiver principale del paziente, attraverso colloqui in piccoli gruppi, finalizzati al coinvolgimento attivo e consapevole di chi presta l’assistenza quotidiana; 2) attività di riabilitazione cognitiva per pazienti e caregivers (incontri in piccoli gruppi presso i Poliambulatori suddetti) per insegnare attività di stimolazione cognitiva da proseguire regolarmente con il paziente nel proprio domicilio.
Infine, un ulteriore compito estremamente importante indicato nel Progetto è l’aggiornamento del Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per le Demenze della ASL RM3, già approvato nel 2018, ma da rivedere alla luce del nuovo PDTA della Regione Lazio, approvato dalla Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria e pubblicato sul BUR n.13 del 14/02/2023: il PDTA è un piano operativo multidisciplinare e multiprofessionale che pianifica gli interventi necessari ad assistere un paziente con una patologia cronica nelle varie fasi della sua malattia, stabilendo le precise responsabilità professionali coinvolte e le modalità di comunicazione tra i vari attori del processo di presa in carico.
- Dirigente Neurologo UOC Medicina Osp. Grassi e Responsabile CDCD ASL Roma