Le organizzazioni sindacali hanno firmato il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’istruzione e della ricerca, ad eccezione della Uil che ha sollevato dubbi e critiche. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il collega della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, si sono dichiarati soddisfatti dell’accordo, definendolo un passo fondamentale per migliorare le condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese.

Il contratto coinvolge oltre un milione di dipendenti e prevede aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti e di 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Inoltre, il personale precario docente e amministrativo tecnico (Ata) avrà una maggiore tutela, con la possibilità di fruire di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.

Il contratto prevede anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti. È stata dedicata particolare attenzione al personale Ata, con un riordino delle aree che offre opportunità di sviluppo professionale a circa 182.000 dipendenti.

Valditara ha sottolineato l’importanza del contratto nel valorizzare tutto il personale della scuola, sia docenti che Ata. Inoltre, sono state riconosciute a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore, contribuendo a consolidare il principio della personalizzazione dell’istruzione e sottolineando l’importanza dello studente nel sistema scolastico.

La Cgil ha espresso soddisfazione per il rinnovo contrattuale, definendolo un risultato importante. Anche la Cisl ha accolto positivamente l’accordo, affermando che ora l’attenzione deve essere rivolta al rinnovo del triennio già in corso. L’unica voce critica è quella della Uil, che ha deciso di non firmare il rinnovo del contratto, sollevando dubbi su vari aspetti, tra cui la questione della mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali.