Oltre 80 strutture pubbliche e private collegate per la seconda edizione dell’evento ‘I grandi ospedali’, che si è svolta oggi all’Università Tor Vergata di Roma. Questo importante appuntamento nasce dalla sinergia tra il Policlinico Tor Vergata e il Policlinico Sant’Andrea, con l’obiettivo di costruire il futuro del Servizio Sanitario Nazionale italiano e di lavorare in modo appropriato per organizzare al meglio tutte le strutture coinvolte.

Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Fondazione Policlinico Tor Vergata e commissario straordinario Asl Roma 1, spiega  che la sanità pubblica sta affrontando un momento estremamente delicato. Il confronto con la sanità privata, a volte, si scontra e per garantire il benessere del paziente è assolutamente necessario che i grandi ospedali si integrino nel territorio e svolgano il lavoro complesso proprio delle strutture ospedaliere di grandi dimensioni in sinergia con quelle più piccole. L’idea di base è che il paziente debba essere seguito nel territorio prima di arrivare al pronto soccorso di un grande ospedale, evitando magari motivi inappropriati.

Quintavalle auspica che in questa edizione de ‘I grandi ospedali’ ci sia una reale integrazione tra tutti i soggetti coinvolti, perché un sistema integrato funziona solo se tutti collaborano all’unisono. In caso contrario, non si riuscirà mai a risolvere i molteplici problemi che affliggono il sistema sanitario. È fondamentale risolvere il problema dei rapporti tra medicina generale e le nuove linee operative che coinvolgono gli ospedali di comunità, le Case della Salute e gli ospedali di varie dimensioni, altrimenti avremo sempre un punto debole. È necessario lavorare sulla medicina predittiva, sulle indagini e sulle prescrizioni che devono partire dai medici di base. È importante confrontarsi in tavoli di lavoro e laboratori dedicati anche allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della robotica, aspetti che Quintavalle ritiene fondamentali per il progresso del sistema sanitario.

Daniela Donetti, direttrice generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, sottolinea che ‘I grandi ospedali’ è un progetto di grande importanza, nel quale la condivisione di conoscenze specialistiche, gestionali e tecniche si confronta con l’obiettivo di creare un forte scambio di idee e valori riguardanti l’innovazione nel settore sanitario. In questa seconda edizione, si è proseguito nel percorso iniziato lo scorso anno a Firenze, continuando a discutere di molti temi di rilievo già affrontati in precedenza. Numerosi professionisti del settore e direttori generali hanno partecipato ai laboratori previsti, non solo come osservatori, ma anche come portatori della propria cultura manageriale. Si è trattato quindi di un momento di condivisione e contaminazione culturale. “Grandi ospedali – ha rimarcato-  rappresenta quindi una grande occasione per parlare di ricerca, modelli organizzativi, percorsi clinico-assistenziali e di come la tecno-struttura all’interno delle nostre aziende deve modificarsi per rispondere in modo competente, veloce e proattivo ai grandi cambiamenti che la tecnologia ci sta ponendo”.